STEVE HACKETT – The Circus And The Nightwhale

Pubblicato il 14/02/2024 da
voto
7.5
  • Band: STEVE HACKETT
  • Durata: 00:44:55
  • Disponibile dal: 16/02/2024
  • Etichetta:
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Succede abbastanza di frequente che artisti di un certo calibro, dalla carriera pluridecennale, ad un certo punto si costruiscano una loro comfort zone, un luogo in cui ripetere più o meno all’infinito una formula rodata, che possa accontentare i fan e lasciare comunque una credibilità all’artista stesso. Poi esistono delle eccezioni, come il caso di Steve Hackett, in cui la spinta creativa è così intensa, così urgente, da far sì che questa comfort zone si trasformi in una massa cangiante e colorata, dai confini indefiniti.
Anche senza andare a scomodare il passato remoto di Hackett, ascoltare album come “The Night Siren”, “Under A Mediterranean Sky” o “Surrender To Silence” rappresenta un’esperienza sempre diversa, e questo è ancora più vero una volta terminato l’ascolto del nuovo “The Circus And The Nightwhale”. Nel recente passato, Steve Hackett ha subìto una forte fascinazione da quella che chiamiamo per comodità ‘world music’: nelle sue canzoni abbiamo ascoltato melodie e strumenti provenienti dall’Asia Minore, dall’Africa, dall’Estremo Oriente, per arrivare anche a sonorità a noi familiari, quelle del bacino del Mediterraneo. “The Circus And The Nightwhale”, invece, abbandona improvvisamente questo viaggio intorno al mondo, per costruire una sorta di concept album che suona quasi come la colonna sonora di un film senza immagini.
Steve chiama a raccolta la sua band, i musicisti con cui va abitualmente in tour, oltre ad un piccolo gruppo di ospiti, tra cui Nick D’Virgilio alla batteria e suo fratello John Hackett al flauto, e insieme costruiscono il loro album più classicamente progressive da parecchio tempo a questa parte, tornando a sonorità che ci hanno ricordato quel gioiello di “To Watch The Storms” del 2003.
Ormai conosciamo bene lo stile solista di Steve Hackett: chitarre eleganti e sempre messe al servizio degli arrangiamenti, un’impalcatura ritmica eccellente, le orchestrazioni raffinate di Roger King alle tastiere ed una trama vocale che vede spesso protagonista la voce vellutata dello stesso Hackett, con il supporto di Nad Sylvan e Amanda Lehmann.
Questa volta, però, il taglio scelto da Steve è diverso, le orchestrazioni sono più legate al mondo occidentale, le atmosfere più notturne. Prendiamo ad esempio un brano come “Taking You Down”, su cui aleggia il fantasma dei King Crimson, oppure “Found And Lost”, jazzy e malinconica, oppure “Enter The Ring”, in cui il flauto, da sempre parte integrante del sound di Hackett, abbraccia lo stile di Ian Anderson, con quell’irruenza tipica dei Jethro Tull. Non possiamo concludere questa breve panoramica, infine, senza citare “White Dove”, composizione acustica in cui il chitarrista riesce ancora una volta a dipingere un’opera d’arta di struggente bellezza.
In apertura, però, abbiamo fatto un paragone specifico, accostando “The Circus And The Nightwhale” ad una colonna sonora: il motivo è che questo disco, molto più che in passato, non è composto da semplici canzoni. Abbondano gli intermezzi, i momenti di raccordo, i cambi improvvisi, proprio come il commento musicale di una scena fissata su una pellicola in bianco e nero. Questa scelta è sicuramente interessante, eppure al tempo stesso ci è parso un po’ un limite, come se stessimo ascoltando qualcosa di incompleto, che necessiterebbe davvero di un appiglio visivo per poter seguire la narrazione musicale composta da Steve Hackett. Ed è solo questo aspetto a determinare questa flessione nel voto finale rispetto al passato, perché comunque la vena compositiva dell’ex Genesis è ancora viva e vibrante.
Forse il problema è solo questo: Steve Hackett ci ha abituato ad un livello talmente alto da rendere visibile anche la più piccola imperfezione. A conti fatti, se amate la sua carriera solista, “The Circus And The Nightwhale” resta comunque l’ennesimo capitolo positivo di una discografia semplicemente sterminata. L’appuntamento ora è per l’autunno, dove vedremo Hackett sul palco per promuovere questa nuova uscita e riproporre i migliori capitoli dello storico “The Lamb Lies Down On Broadway” dei Genesis.

TRACKLIST

  1. People Of The Smoke
  2. These Passing Clouds
  3. Taking You Down
  4. Found And Lost
  5. Enter The Ring
  6. Get Me Out!
  7. Ghost Moon And Living Love
  8. Circo Inferno
  9. Breakout
  10. All At Sea
  11. Into The Nightwhale
  12. Wherever You Are
  13. White Dove
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