7.5
- Band: STONE SOUR
- Durata: 00.43.16
- Disponibile dal: 23/10/2012
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Warner Bros
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Ed eccoci di nuovo a parlare di Corey Taylor, artista logorroico quasi tormentato da un’urgenza espressiva che ha pochi eguali nel panorama hard & heavy contemporaneo. E’ il turno dei suoi Stone Sour, per i quali assume il ruolo di cantante, compositore e paroliere: non che non faccia la stessa cosa con gli Slipknot, ma è indubbia la maggiore libertà artistica di cui gode il frontman, che con “House Of Gold And Bones” si allarga nell’ambizioso progetto di 23 tracce che compongono una singola storia. Questa, attraverso la prestigiosa Dark Horse Comics, segnerà anche il debutto nel mondo dei fumetti di un personaggio dalla vena creativa inesauribile. Ma parliamo di musica. La prima parte del progetto colpisce per un inizio incisivo, che ridefinisce il lato più heavy della formazione e, insieme a “RU486”, si avvicina al confine con gli Slipknot grazie alla prova ispirata del duo Root/Rand, sfamando tutti coloro che erano rimasti delusi dalla mancata aggressività di “Audio Secrecy”. “Taciturn” fa rivivere i migliori momenti acustici della band, mentre “Tired” tira di nuovo in ballo le influenze Alice In Chains mischiandole alla melodia degli Evanescence, dimostrando che la versatilità degli Stone Sour non va ad impattare sulla maturità. Un primo tempo che va ad accontentare tutti, dunque, riuscendo a recuperare l’energia del primo disco e unendola ai momenti migliori del terzo, senza stupire forse, ma senza deludere, in un sapiente equilibrio. Un distillato di magnetismo e personalità che andrà a segnare molte classifiche di fine anno e che fotografa un gruppo all’apice di ispirazione, sfiorando di nuovo la grandezza.