6.0
- Band: STONE TEMPLE PILOTS
- Durata: 00:41:16
- Disponibile dal: 21/05/2010
- Etichetta:
- Atlantic Records
- Distributore: Universal
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Un album omonimo per ripartire da zero dopo la reunion di un anno fa e a quasi un decennio di distanza dall’ultimo album in studio sembra essere la più logica via da intraprendere per gli Stone Temple Pilots, e a sorpresa la band californiana per una volta tradisce il proprio istinto e si rende prevedibile. Per fortuna musicalmente parlando “Stone Temple Pilots” non è un disco scontato, il quartetto originario di San Diego avrebbe potuto confezionare una serie di pezzi post-grunge con produzione roboante e state sicuri che avrebbero venduto un botto, ma i fratelli De Leo non hanno mai amato la banalità, come detto poc’anzi, e per questo preferiscono seguire una vocazione artistica che questa volta li porta ad esplorare sonorità ’70 e “vintage” in generale. In questo senso possiamo apprezzare l’hard n’blues molto Aerosmith di “Huckleberry Crumble” e respirare atmosfere hard rock ’70 nella scazzata “Hickory Dichotomy”, o nelle pungenti “Bagman” e “Fast As I Can”. All’interno del disco c’è spazio anche per un paio di pezzi dal taglio più moderno e pesante, come “Between The Line” e “Take A Load Off”, che risulteranno tra i migliori dell’intero lavoro, mentre “Cinnamon” concede addirittura aperture melodiche di stampo pop-rock. Scott Weiland appare in buona forma e denota una timbrica particolarmente cristallina, peccato solo a questo punto per una seconda parte di disco sottotono con episodi di secondo piano quali “Pecoat”, “First Kiss On Mars” e “Maver”. Soldi o non soldi? Alla fine è sempre questo il dilemma che si portano dietro tutte le reunion, e probabilmente nella stragrande maggioranza dei casi l’aspetto economico è determinante per ricominciare; detto questo, dobbiamo riconoscere che gli Stone Temple Pilots hanno il pregio di aver composto un disco non ruffiano, ma allo stesso tempo il songwriting tutt’altro che imprescindibile rende l’omonimo ritorno dei nostri soprattutto una buona scusa per andare in tour.