6.5
- Band: STORMCROW
- Durata: 00:39:57
- Disponibile dal: 14/05/2019
- Etichetta:
- Vacula Productions
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Dopo sette anni di silenzio ritornano gli Stormcrow con il secondo full-length. Messisi in mostra con il primo EP “Wounded Skies” imbevuto di influenze melodiche black metal, nonostante siano trascorsi diversi anni i Nostri non hanno perso lo smalto e nemmeno lo stile inaugurato con la prima release. “Face The Giant” presenta uno stile un po’ meno derivativo dalla scuola melodica black metal svedese rispetto a quanto espresso in passato, le canzoni hanno delle strutture piuttosto semplici e lineari, ma tale impostazione scarna aiuta la potenza del sound ad esprimersi in tutta la sua forza senza essere trattenuta da complicate trame che spesso finiscono col disperdere l’energia. La titletrack è senza dubbio uno dei pilastri su cui si regge questo secondo album, ma non si può dire altrettanto di tutti i brani presenti: infatti un paio di essi si rivelano un po’ troppo scontati e superflui nell’economia di questa release. Il gruppo mantiene una sottile vena melodica nel riffing di chitarra, ma a volte questa risulta poco innovativa. Adesso il black metal che va in voga è ben lontano dalla proposta tradizione offerta dagli Stormcrow e per questo ci sentiamo in dovere di consigliare la release solo a chi è rimasto fedele alla scuola ‘old’ e non a chi cerca una soluzione sperimentale. Il sound si è tinto maggiormente d’oscurità, indice che la band sta cercando di scrollarsi di dosso gli elementi sonori non personali e vuole trovare la via giusta verso un proprio distintivo trademark. La ricerca non si è completata con questo album e le cose sono cambiate troppo poco se pensiamo che sono passati ben sette anni da un album all’altro, ma vale la pena dare a questo gruppo ancora una possibilità sperando che la risposta stavolta arrivi in tempi d’attesa minori. Un plauso va fatto alla sezione ritmica messa giustamente in primo piano dalla produzione; qui decisamente ci siamo, ma attendiamo una maggior ispirazione a livello di trame e di melodie per poter innalzare la band al di sopra del calderone underground settoriale nostrano. Gli Stormcrow si attestano sostanzialmente sempre sul medesimo livello qualitativo, la scommessa è quella di (ri)trovare la prossima volta un gruppo con la maturità tecnica di “Face The Giant” e l’esplosività incontrollata ed abbagliante del primo EP perché per il momento la band si è fermata a metà strada e la vera trasformazione non si è completata su questo secondo lavoro, che rischia di restare un po’ un episodio interlocutorio. Per quanto sin qui dimostrato, siccome negli Stormcrow le potenzialità ci sono tutte, attendiamo fiduciosi.