7.0
- Band: STORMLORD
- Durata: 00:49:32
- Disponibile dal: 24/05/2019
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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La band capitolina, arrivata alla sesta release, torna sul mercato discografico con il nuovo “Far”. Abbiamo già avuto modo di apprezzare il singolo apripista “Leviathan”, opener del lavoro, e constatare che i Nostri continuano nel loro modus operandi artistico, caratterizzato da liriche ed atmosfere epicheggianti ispirate alle leggende delle popolazioni del Mediterraneo – riservando anche spazio per grandi classici del genere epico come Conan il Barbaro di R.E. Howard nell’ottima “Cimmeria”. Gli inserti sinfonici ben incastrati in un contesto dai toni death/black permeati di gusto melodico sono i segni distintivi dello stile della band che già in passato aveva dimostrato di aver notevoli capacità, vedasi lavori come “At The Gates Of Utopia” o “The Gorgon Cult”, arrivando all’apice compositivo con gli ultimi lavori “Mare Nostrum” ed “Hesperia”. Durante l’ascolto le forti componenti sinfoniche risultano ancora una volta ben miscelate con il contesto di metal estremo espresso creando delle coinvolgenti ambientazioni epiche e solenni come accade nel già citato brano d’apertura ma ancor meglio in brani quali la titletrack “Far”, l’irosa “Invictus” o la tritatutto “Crimson”. Le chitarre nei momenti solistici propongono fraseggi che puntano più sul gusto musicale che sulle cascate di note creando sia nei singoli brani che nell’economia complessiva dell’album dei momenti di ampio respiro che giovano l’ascolto. Il comparto vocale mette in mostra la versatilità del cantante romano che spazia agilmente da un growl cupo e feroce ed uno scream decisamente black-oriented in grado di sottolineare l’enfasi dei momenti più serrati (ed in quest’uscita l’acceleratore è spesso premuto a fondo), risultando forse a tratti eccessivo nei passaggi meno prorompenti dove delle soluzioni vocali pulite già utilizzate, ad esempio in “Sherden” o “Romulus”, avrebbero potuto dare qualche cosa in più dal punto di vista del dinamismo. “Far” rimane comunque un’altra prova notevole per questi musicisti, soprattutto per il lavoro svolto su orchestrazioni e tastiere; quest’ultime pur non ritagliandosi momenti da vere protagoniste, si dimostrano il collante che porta il lavoro ad un livello superiore alla media grazie alla tessitura di comodi tappeti sinfonici adatti ad accomodare sia il parossismo vocale accompagnato da galoppate furiose, donandogli ariosità nei momenti più enfatici, sia solennità e cupezza alle sezioni dai toni più recitativi. Il tutto unito ad una sezione ritmica che punta su solidità, velocità (forse come non mai) e potenza riuscendo a mantenersi sempre al servizio del brano divenendo, assieme al comparto sinfonico la colona portante di un full-length gustoso e ricco da ascoltare caratterizzato dalla peculiare miscela stilistica e sonora proposta nei tanti anni di carriera dagli Stormlord. Un lavoro che pur essendo meno sorprendente rispetto alle ultime uscite non risulta di minor valore ma, al contrario, si rivela una conferma di un’invidiabile standard qualitativo raggiunto.