7.0
- Band: STORMWOLF
- Durata: 42 minuti
- Disponibile dal: 01/09/2015
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Gli Stormwolf si formano l’anno scorso per iniziativa del chitarrista virtuoso Francesco Natale, il quale coinvolge nel suo nuovo progetto la cantante (d’impostazione jazz) Elena Ventura, il bassista Mark Castellaro (esperto session-player) e il giovanissimo batterista (appena diciassettenne) Jack Stiaccini. Una formazione dunque alquanto composita, che però è riuscita a trovare un eccellente amalgama e una sua precisa direzione stilistica. In particolare, la band genovese mira a riproporre sonorità classiche ottantiane (tra heavy e NWOBHM), rivisitate con un gusto ed uno stile fresco e accattivante. La tracklist è composta da otto tracce, tra le quali sono incluse anche tre cover. Per quanto concerne le canzoni originali, gli Stormwolf si distinguono per la capacità di creare brani sin da subito molto diretti e coinvolgenti, magari anche caratterizzati talvolta da una struttura piuttosto articolata, come nel caso della title-track, un brano di oltre sette minuti e mezzo di durata. I riff rappresentano certamente la struttura portante delle canzoni, sorrette da una sezione ritmica dinamica e dalla buona tecnica. Convincente pure la prova della cantante, dotata di una buona estensione e a suo agio anche nelle cover, dove osa addirittura misurarsi con la divina Doro Pesch nel classico degli Warlock “All We Are”. Gli Stormwolf si rivelano niente male anche in quanto a gusto melodico, sia nei pregevolissimi assoli che Natale inserisce nei brani, sia per gli ottimi refrain. A tal proposito, va messo in evidenza come, in almeno un paio di occasioni (“Winter Of The Wolf” e “Soulblighter”), senza scendere in tecnicismi, il passaggio al ritornello presenti delle costruzioni armoniche particolari e originali, creando un effetto singolare che conferisce una certa peculiarità al brano. Meno convincente, invece, a nostro avviso, la strumentale “Thasaidon”, impeccabile dal punto di vista esecutivo ma alla lunga forse un po’ leziosa. Pur essendo un disco autoprodotto, non possiamo, poi, non apprezzare l’elevatissima qualità delle registrazioni e della produzione, realizzate da Pier Gonella e dallo stesso Natale. Molto bella, inoltre, la confezione, con un elegante cofanetto, tutto in digipack. L’unica pecca del disco è, a nostro parere, dovuta al fatto che le canzoni originali sono solo quattro più una strumentale, forse un po’ pochine per una formazione nuova che mira a far conoscere la propria musica ed il proprio stile, benché comunque le cover siano apprezzabili sia in quanto a scelta che per le versioni interpretate dalla band. Insomma, a conti fatti gli Stormwolf si presentano come un gruppo già davvero di buon livello, che gli amanti delle sonorità classiche farebbero bene a seguire sin d’ora con interesse e attenzione.