8.5
- Band: STRANA OFFICINA
- Durata: 01:13:56
- Disponibile dal: 30/06/2007
- Etichetta:
- My Graveyard Productions
- Distributore: Masterpiece
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Eccoci finalmente a parlare di “The Faith”, un’uscita attesissima dai fan italiani dell’heavy più puro e genuino. Pervenutoci con un ragguardevole ritardo, è il disco-raccolta che segna il ritorno sulle scene della Strana Officina, un gruppo che in passato è stato una delle punte d’eccellenza del metal tricolore e che ora si riaffaccia sulla scena con l’intento di tornare a infiammare le platee. Vediamo prima qualche cenno storico. La band esordisce nel 1983 con l’omonimo EP cantato completamente in italiano, al quale seguono un secondo EP, “The Ritual”, e il più vario e maturo “Rock’n’Roll Prisoners”, entrambi in lingua inglese a causa delle implicite quanto rigide regole del metal europeo. Il gruppo ottiene un buon successo e pare ormai una realtà ben consolidata quando nell’estate del 1993 i due fratelli Fabio e Roberto Cappanera, rispettivamente il chitarrista e il batterista che con il bassista Enzo Mascolo fondarono la band, perdono la vita in un incidente stradale. Il fatto, a cui seguirà la morte anche del chitarrista Marcellino Masi, decreta praticamente lo scioglimento del gruppo. La Strana Officina non è però finita e risorge nel 2006 quando scuote il palco del Gods Of Metal con gli storici Bud Ancillotti alla voce, Enzo Mascolo al basso e i cugini Rolando e Dario Cappanera, figli di Fabio e Roberto, alla batteria e alla chitarra. Esce infine questo “The Faith”, album che contiene quasi tutti i pezzi dei primi tre dischi. La nuova produzione è più potente ma comunque calda e non snatura assolutamente il sound dei brani, al contrario, ne valorizza i pregi. Le canzoni racchiudono ognuno un pezzo di storia della Strana, non si può rimanerere impassibili di fronte a mazzate come “Metal Brigade” o “The Kiss Of Death”, brani tirati e riffatissimi, due emblemi del metal classico. La Strana Officina è però un gruppo vario e completo e ogni traccia ha vita propria. Si passa quindi anche per brani più suggestivi come la lunga “Black Moon” (“Luna Nera” sul primo disco) o “Autostrada Dei Sogni”, dove Bud scioglie le proprie corde vocali supportato da melodie fini e mai banali. Grandissima “Burning Wings”, brano da gustare secondo per secondo, tra una prima parte più rocciosa, un break centrale lento e atmosferico e il finale dominato dal solismo di Dario. In coda troviamo due canzoni che dal vivo vengono sempre riproposte ma solo ora vengono incise su disco, la travolgente “Profumo Di Puttana” e “Officina”. A “The Faith” quindi non manca nulla, è il classico disco consigliato a tutti gli amanti dell’heavy metal classico e soprattutto a chi ancora non conosce questo gruppo.