7.5
- Band: STRANGER VISION
- Durata: 00:59:45
- Disponibile dal: 04/11/2022
- Etichetta:
- Pride & Joy Music
Spotify:
Apple Music:
Gli Stranger Vision avevano debuttato un anno fa con un bel disco intitolato “Poetica”, nel quale proponevano la loro ‘visione’ musicale, che semplificando potremmo descrivere come un power metal melodico dalle venature prog, ricco nei testi di riferimenti letterari. Il suo successore, “Wasteland”, già dal titolo dimostra come la band intenda proseguire su questa strada, dato che viene fatto espresso riferimento al poemetto di Thomas S. Eliot, “La Terra Desolata” nella traduzione in italiano, pubblicato esattamente un secolo fa.
Proprio la titletrack è un gran bel pezzo power metal, peraltro con la voce di Hansi Kürsch, diretta conseguenza anche del fatto che gli Stranger Vision hanno vinto l’Imagination Song Contest, organizzato appunto dai Blind Guardian. Il prosieguo della tracklist tuttavia lascia subito intuire come lo stile della band tenda ad essere senz’altro più diversificato, con un approccio forse anche più tecnico rispetto al primo disco e a tratti persino tendente al prog. Per rendere l’idea, ci limitiamo a fare l’esempio del brano più lungo dell’album, “Anthem For Doomed Youth” dove, dopo un partenza abbastanza canonica, si ritrovano intermezzi con cori polifonici in cui le voci si sovrappongono (un po’ alla maniera dei Savatage), orchestrazioni varie e prolungati assoli neoclassici (ma si evidenzia a tal proposito che c’è persino una traccia interamente strumentale, ai limiti dello shredding, come “Neverending Waves”). In effetti, la nostra impressione è che con questo nuovo lavoro la band abbia cercato di realizzare brani che, pur mantenendo una componente melodica, siano magari non proprio più complessi, ma comunque un po’ meno diretti e immediati, potendo risultare intriganti sia ad un primo ascolto, grazie ad un sound potente e dirompente, sia per un ascoltatore più esigente, che voglia apprezzare le diverse sfumature e raffinatezze a livello sia esecutivo che compositivo (anzi, a nostro parere, è proprio con questo secondo approccio che si può effettivamente meglio apprezzare il disco). Non mancano comunque alcune tracce più atmosferiche, che giocano maggiormente sull’impatto emotivo, quali possono essere “Under Your Spell” o la conclusiva “Peace – The Mad Jester And The Fisher King” (dove vengono anche citati versi in varie lingue). Merita poi di essere sottolineato il fatto che, se il loro album di debutto si era messo in evidenza anche per la presenza di numerosi ospiti illustri, stavolta i Nostri si sono addirittura superati, perchè oltre ad Hansi Kürsch, di cui abbiamo già accennato parlando della titletrack, c’è anche Tom S. Englund (Evergrey, Redemption), che ritroviamo dietro ai microfoni nella bellissima “The Deep”.
Ancora una volta, dunque gli Stranger Vision hanno saputo realizzare con “Wasteland” un disco interessante, dove magari non propongono nulla di particolarmente innovativo, ma in cui comunque riescono a far convivere le loro tante influenze in un prodotto personale, che è in qualche modo peculiare rispetto a quello che si trova nell’attuale scena metal; anzi, in tal senso, la band ci ha in parte persino un po’ stupiti sin dal proprio debutto per la capacità dimostrata nel concepire e realizzare dischi di questo livello. Con questo secondo full-length questi musicisti alzano ancora un po’ l’asticella, dimostrando non solo di essere già un’ottima band, ma di avere anche capacità di crescita non indifferenti, per cui siamo certi che questo sia in realtà solo l’inizio e che sapranno ancora stupirci.