STRATOVARIUS – Polaris

Pubblicato il 27/05/2009 da
voto
6.0
  • Band: STRATOVARIUS
  • Durata: 01:00:48
  • Disponibile dal: 21/05/2009
  • Etichetta:
  • Edel
  • Distributore: Edel

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Gli Stratovarius mancano dalla scena da ormai quattro anni, quando uscì quell’omonimo disco tirato per i capelli da una band disunita e prossima allo sfascio che si sarebbe sciolta di lì a poco. Con la dipartita del leader Timo Tolkki, che ha concepito, cresciuto e portato al successo la band, gli Strato si affidano alle mani di Matias Kupiainen, nuovo innesto alla sei corde ed al solito Jens Johansson alle tastiere per cercare di portare un po’ di brio ad un sound che già con la parentesi dei due “Elements” incominciava a mostrare la corda. Il risultato dei nuovi sforzi è un disco transitorio, ricco di debolezze ed appannamenti sia in termini di freschezza che di qualità compositiva, incentrato sul power sinfonico e non troppo veloce delle ultime composizioni, dove il nuovo entrato Kupiainen regala alcuni assoli di spessore quando non si perde a rincorrere Johannsson nelle ripide discese neoclassiche e dove Kotipelto dà vita alla solita grande performance vocale sugli alti, al cospetto di linee vocali non eccelse imbolsite spesso e volentieri da inutili parti corali. Si parte con una “Deep Unknown” che segue le orme dei vari “Hunting High And Low”, “S.O.S” e compagnia, catturando l’ascoltatore sin dal primo ascolto con facili melodie; le successive “Falling Star” e “King Of Nothing” sono mid-tempo atmosferici non sempre fluidi, con la prima a prediligere il minimalismo di “Episode” e la seconda vicina alle ultime release. “Blind” è la prima speed-song con sfuriata in doppia cassa per la gioia di Jorg Michael, ma evidenzia una serie di banalità disarmanti, così per alzare il pollice sulle note veloci dobbiamo aspettare l’ottima “Forever Is Today”, mentre “Winter Skies” e “Somehow Precious”, in bilico fra melodie soffuse e parti rocciose, rappresentano due degli episodi meglio riusciti dell’intero lavoro. In chiusura la lunga suite “Emancipation”, accostabile per scelte stilistiche ed indole sinfonica alle sonorità del primo “Elements”, mostra interessanti spunti algidi soprattutto nella seconda parte, prima di lasciare l’epilogo a “When Mountains Fall”, classica ballata intrisa di malinconia scandinava. “Polaris” ha tutta l’aria di non essere un grande passo in avanti per gli Stratovarius, sembra piuttosto un buon motivo per riattaccare la spina e prendere confidenza con la nuova formazione. Al momento per lo meno i fan gradiranno, ma in un prossimo futuro servirà ben altro per scuotere la scena power come ai bei tempi.

TRACKLIST

  1. Deep Unknown
  2. Falling Star
  3. King of Nothing
  4. Blind
  5. Winter Skies
  6. Forever Is Today
  7. Higher We Go
  8. Somehow Precious
  9. Emancipation suite: I Dusk
  10. Emancipation suite: II Dawn
  11. When Mountains Fall
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