STRIKER – City Of Gold

Pubblicato il 05/10/2014 da
voto
6.5
  • Band: STRIKER
  • Durata: 01:03:04
  • Disponibile dal: 09/09/2014
  • Etichetta:
  • Napalm Records
  • Distributore: Audioglobe

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Guardando quel 6.5 in fondo alla pagina, ci viene in effetti un po’ il magone… ma purtroppo quel numerino all’apparenza troppo basso per la bravura (effettiva) degli Striker alla fine ci sembra la più onesta valutazione per quello che rappresenta (almeno per noi) questo “City Of Gold”. Occorre quindi specificare una cosa: anche se non spesso succede, stavolta ci ritroviamo in uno degli scomodi casi in cui il valore del disco non è a nostro giudizio del tutto rappresentativo del valore della band. Se infatti non abbiamo remore a inquadrare i cinque canadesi tra le prime file dei nuovi paladini della scena speed & power, d’altro canto siamo rimasti un po’ storditi dalla eccessiva ‘quantità’ di musica contenuta in questo disco. Troppi minuti per troppa energia, potremmo dire, e il risultato è che “City Of Gold” si riduce ad un album esaltante nelle singole song, ma un po’ ostico da ascoltare tutto in una volta. Effetto strano, lo ammettiamo, che non ha niente a che vedere con i soliti, temutissimi, ‘filler’ o con un livello compositivo basso; è solo il risultato di un eccessiva concentrazione di musica bella, però fin troppo energica e senza compromessi. Ecco, l’abbiamo detto. Gli Striker picchiano come fabbri, fabbri incazzati per giunta, ma questo per una volta non è un vantaggio. E quindi se saltiamo letteralmente dalla sedia con la title-track “City Of Gold”, rimaniamo letteralmente stupiti dall’intro strumentale “Underground” e ci scassiamo la colonna vertebrale con l’headbanging di “Start Again”, c’è anche da dire che impilate una di fila all’altra ci fanno arrivare alla fine di questi nemmeno quindici minuti già col fiatone. E dopo questo quarto d’ora, di minuti ce ne sono altri 45… Tra ritmiche al confine con il thrash, accelerazioni furiose, anthem che sanno dell’heavy più classico e continui richiami a Judas Priest e Iron Maiden (questi ultimi omaggiati anche dalla cover di “Two Minutes To Midnight”), il disco non ci lascia un attimo di respiro, centrifugandoci violentemente senza alcun riguardo. Non riusciamo, onestamente, a trovare canzoni brutte o anche solo meno che buone in “City Of Gold”, ma paradossalmente non riusciamo nemmeno a definire questo album come pienamente riuscito, perché ogni volta ascoltarlo per intero è stato abbastanza… provante. In definitiva, ecco spiegato l’arcano: gli Striker sono una band da singola canzone, di quelle che senti volentieri in rotazione sulle playlist del Tubo. Per il resto, se vogliamo un simile display di metallica energia e mancanza di compromessi preferiamo ancora rivolgerci al thrash (ascoltate il nuovo Exodus!), al punk o a combo moderni quali gli Scamp, che risultano quanto meno più ‘onesti’ nella loro intransigenza sonora. Il power e lo speed, per noi rimangono legati o a suoni tipicamente ottantiani, mentre se cerchiamo tracce di modernità ci aspettiamo anche un minimo di variazione, o qualche rallentamento… che qui non c’è. Per onestà nei confronti della band, la larga sufficienza c’è, ma ricordiamoci di un fatto: se cercate un disco dall’alta fruibilità, o se siete fan della frangia più melodica del power europeo, fareste meglio ad ascoltarlo prima di comprarlo…

TRACKLIST

  1. Underground
  2. City Of Gold
  3. Start Again
  4. Bad Decisions
  5. Crossroads
  6. All For One
  7. Mind Control
  8. Second Attack
  9. All I Want
  10. Rise Up
  11. Taken By Time
  12. Two Minutes To Midnight
  13. Watching You
  14. Roll With The Punches
  15. Fuck Vulcanoes
1 commento
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