STRUNG OUT – Twisted By Design

Pubblicato il 17/05/1998 da
voto
8.5
  • Band: STRUNG OUT
  • Durata: 00:36:31
  • Disponibile dal: 05/05/1998
  • Etichetta:
  • Fat Wreck

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All my friends are metalheads“: Cantavano così i Less Than Jake in quella che è una delle loro canzone più conosciute, e probabilmente lo stesso concetto si applica anche agli Strung Out, famosi proprio per la loro formula che li vede mischiare il classico So-Cal punk con influenze heavy metal. Dopo aver esordito nel 1994 con “Another Day In Paradise” (primo full-length dalla neonata Fat Wreck, dopo aver convinto Fat Mike sistemandogli le pareti di casa, visto che all’epoca facevano i tappezzieri), il quintetto californiano trova la definitiva quadratura del cerchio con i successivi “Suburban Teenage Wasteland Blues“ (1996) e “Twisted By Design” (1998): due lavori che, insieme a quanto fatto sentire dai compagni d’etichetta Lagwagon e Propaghandi, sfatano il mito del punk-rock da ‘quattro accordi e via’. Fin dall’opener “Too Close To See” è immediatamente percepibile la contaminazione di stili, con scale e tapping di scuola maideniana, ma ancora più impressionante è l’operato della sezione ritmica formata dal bassista Jim Cherry e dal batterista Jordan Burns. Un tripudio di tecnica, velocità e melodia che trova la sua forma definitiva in gemme quali “Exhumation of Virginia Madison”, “Ultimate Devotion” e “Matchbook”, divenute col tempo autentici cavalli di battaglia dal vivo. Rispetto al pur ottimo predecessore, che puntava tutto sulla velocità, con “Twisted By Design” gli Strung Out si divertono a mischiare un po’ di più le carte, infilando brani più classicamente punk rock (“Mind Of My Own”, “Just Like Me”), brani di hardcore melodico più incazzati (“Reason To Believe”, “Ice Burn”), e perfino una canzone d’amore, se pur sui generis, come la magnifica “Asking For The World”, baciata da un pregevole assolo. Il futuro, se pur funestato dalla prematura dipartita del bassista Jim Cherry (uscito dalla band nel 1999 e morto nel 2002), porterà maggiori soddisfazioni commerciali e artistiche, con il consolidamento della formula e l’avvio di progetti paralleli come i Pulley, ma le fondamenta su cui si poggia il punk rock borchiato trovano ancora oggi la loro massima espressione in questo album.

TRACKLIST

  1. Too Close To See
  2. Exhumation of Virginia Madison
  3. Deville
  4. Mind of My Own
  5. Reason to Believe
  6. Crossroads
  7. Paperwalls
  8. Ice Burn
  9. Ultimate Devotion
  10. King Alvarez
  11. Asking for the World
  12. Tattoo
  13. Just Like Me
  14. Matchbook
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