7.5
- Band: STRYPER
- Durata: 00:52:54
- Disponibile dal: 16/10/2015
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
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Il cantante, chitarrista, produttore, nonché principale compositore della celebre metal band cristiana, Michael Sweet, sta vivendo un periodo estremamente florido ed intenso a livello artistico, fattore che fino ad oggi gli ha permesso di inchiostrare composizioni di buona fattura con una rapidità impressionante. Di recente ha infatti pubblicato il suo album solista “I’m Not Your Suicide” ed al contempo ha trovato pure il tempo di esordire in coppia con l’ex chitarrista dei Dokken, George Lynch, nel progetto Sweet & Lynch. Ora, a distanza di due anni dalla pubblicazione del validissimo “No More Hell To Pay”, gli Stryper si ripresentano con un nuovo lavoro di inediti intitolato “Fallen”, opera che a conti fatti prosegue sulla medesima scia tracciata dal suo illustre predecessore. Il collettivo statunitense ha scelto di appesantire ancora di più le geometrie ritmiche, miscelando in egual misura l’epicità evocativa dei Black Sabbath e degli Iron Maiden (non a caso compare in scaletta una cover fedele, ma aggiornata al XXI Secolo, del classico “After Forever”), con l’impatto snello e accattivante dei Metallica del vendutissimo “Black Album”. In questo ribollente magma sonoro, il consueto afflato melodico del collettivo originario di Orange County fa comunque capolino nella malinconica ballata “All Over Again” e nel solare anthem “Love You Like I Do”, episodio che rievoca le remote inclinazioni pop incise sul meraviglioso “In God We Trust”. La notevole preparazione tecnica dei musicisti emerge in tutto il suo splendore all’altezza della roboante “Yahweh”, epica e avventurosa cavalcata scritta a quattro mani con il chitarrista dei Sevendust, Clint Lowery, la quale si snoda attraverso una straordinaria varietà di umori ed intricati cambi di tempo. Il titanico mid tempo “Pride” è un brano che James Hetfield e soci si sognano di comporre da un quarto di secolo, così come la title track magnifica una groove al cemento, opportunamente sfoltito da un detonante bridge. L’accoppiata composta da “The Calling” e “King Of Kings” fa nuovamente risplendere dai microsolchi del CD le brillanti cromature ‘classy’ che hanno caratterizzato l’eccelso “Soldiers Under Command”. La singhiozzante “Let There Be Light” acquisisce velocità, dinamismo e coesione dopo una timida partenza ‘groovy’, per merito di un costrutto sonoro di notevole impatto, che raggiunge il suo apice in un ritornello sontuoso ed espressivo. Anche se non manca qualche riempitivo di cui avremmo volentieri fatto a meno, leggasi le zoppicanti melodie vocali di “Big Screen Lies” e l’innocuo hard a tutta birra di “Till I Get What I Need”, un disco come “Fallen” difficilmente deluderà le aspettative di tutti coloro che da tempo seguono le gesta di questi quattro eroi del bene.