7.0
- Band: STYGIAN TEMPLE
- Durata: 00:41:25
- Disponibile dal: 11/09/2020
- Etichetta: The Sinister Flame
- Distributore:
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Il debut di questa misteriosa back metal band risale all’ormai lontano 2016, e arriva oggi a noi attraverso una serie di peripezie: prodotto in cassetta in duecento copie nel dicembre di quello stesso anno, ha poi visto un’edizione in CD (cinquecento copie) nel 2017 tramite Sol Records, che l’ha poi rimesso in circolazione in digitale nel 2019. Arriva infine il 2020 e, con esso, i ragazzi di The Sinister Flame, che rimettono il disco sul mercato con supporto vinile e una copertina davvero bella da vedere (come anche quella della versione CD, a dire il vero).
Il duo tedesco non sembra avere altre uscite all’attivo, ma ha saputo riversare in questo unico lavoro quarantuno minuti “di puro fanatismo satanico”, come ci dice il comunicato del promo, ma, più precisamente, di black metal impietoso e freddo, atmosferico e crudo, affilato come una coltellata nella nebbia. C’è molta Svezia, a dire il vero, nella musica degli Stygian Temple, ci sono i Watain, ci sono i Dark Funeral, ma ci sono anche i Mayhem, e in generale si respira un’aria di gelido black anni ’90 che sa dosare delle melodie morbose e suadenti all’interno di aperture violente e sulfuree. Non è un album che cerca originalità e stupore, e determinati raffronti con vari nomi della scena si sprecano (da alcune memorie dei Dissection a qualche ombra dei Deathspell Omega), ma la costruzione dei brani e la loro effettiva esposizione non può non far alzare almeno un sopracciglio d’approvazione ai black metaller più scafati. Infatti ci sono brani davvero notevoli: “Verbum Dei” continua a sovrapporre aperture in blast beat con rallentamenti e ripartenze, chitarre ipnotiche e in realtà devastanti, o anche i sei minuti della titletrack così mayhemiana sin dall’apertura, sebbene non vinceranno la palma di brano più innovativo dell’anno, ci hanno fatto correre qualche brividino sulla schiena. Ci sono gli innovatori, quelli che copiano e quelli che restituiscono in maniera eccellente una propria versione di una lezione già esistente da decenni: gli Stygian Temple appartengono a quest’ultima categoria. Da ascoltare.