voto
7.0
7.0
- Band: SUBHUMAN
- Durata: 00:35:38
- Disponibile dal: /09/2009
- Etichetta:
- Maple Metal Records
Streaming non ancora disponibile
“Profondo Rozzo” è un’uscita discografica che nell’underground probabilmente in molti attendevano. Dopo il demo “Delirio n° 1” i pisani Subhuman si sono infatti creati un discreto numero di fan e oggi sono, finalmente, riusciti a firmare un contratto con la Maple Metal Records. Come genere parliamo di un thrash death metal galoppante e vorticoso, un po’ a metà strada tra Hatesphere, Meshuggah e, perché no, a tratti anche Deicide. In “Profondo Rozzo” troviamo anche alcune digressioni hardcore che ci portano alla mente certi Lamb Of God vecchia maniera, complice anche il cantato di ‘Zula’ che alterna scream urticanti a profondi growl (con vario margine di miglioramento, va detto). La fase ritmica ad opera di Francesco Micieli (già in forza anche nei Kiju, altra bella realtà nostrana) è esaltante, quadrata e precisa, terribilmente efficace nello scheletro musicale delle canzoni. Altro aspetto positivo sono i testi: l’italiano sarà anche una lingua meno musicale rispetto a quella anglosassone, ma piuttosto che ascoltare certe band nostrane alle prese con un inglese terribilmente maccheronico preferiamo di gran lunga trovarci alle prese con testi in lingua madre. In questo caso, i Subhuman si cimentano con liriche che hanno un sapore talvolta sarcastico, talvolta smaccatamente volgare e perverso, come nel il caso di “Nata Troia” o di “Babbo Fatale”. Nel complesso, come è normale che sia, ci troviamo comunque davanti a un gruppo che riteniamo debba e possa migliorare, specie dal punto di vista del dinamismo: a parte una lieve ripetitività nelle tracce, a parere di chi scrive certi assoli dal gusto così tanto thrash spezzano in maniera molto improvvisa le canzoni, facendo perdere loro un po’ di fluidità. Tuttavia il disco piacerà sicuramente agli amanti delle sonorità sopra citate: un’uscita, questa, che lancia nella mischia una band che promette bene e che, con qualche accorgimento, potrebbe far parlare ancora molto, e bene, di sé.