
7.0
- Band: SUBLIMINAL CRUSHER
- Durata: 00:38:09
- Disponibile dal: 20/11/2008
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
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Già con il death thrash contenuto nel loro primo lavoro i Subliminal Crusher avevano dimostrato di avere poco da invidiare ai loro colleghi più famosi: a distanza di quasi tre anni gli umbri tornano alla carica con questo “Endvolution” che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, le loro doti compositive ed esecutive, ma, d’altro canto, mostra anche una staticità preoccupante. Se amate le sonorità di band quali The Haunted, Carnal Forge, Darkane e compagnia, sicuramente questa nuova fatica della band è l’album che fa per voi. Partiamo col dire che i nuovi arrivati Panduk alla chitarra e soprattutto Steph alla voce sono autori di performance convincenti: il singer utilizza soluzioni molto più varie e, oseremmo dire, moderne rispetto al suo predecessore e questo dona più profondità alla musica dei nostri che però, tutto sommato, non ha alcuna pretesa di originalità. Le tracce sono tutte piuttosto tirate e violente e questo non contribuisce alla longevità del disco: probabilmente qualche mid tempo non avrebbe guastato, dato che gli unici rallentamenti degni di questo nome li troviamo nella prima parte di “The Promise”. Per il resto si viaggia con il piede a tavoletta sull’acceleratore, passando da tracce “semplici” come “Just All I Want” a quelle maggiormente thrasheggianti (“Bored”) sino ad arrivare su territori cari ai Darkane. E, a proposito degli svedesi, il buon Christofer Malmström è presente in veste di guest in “The Visionaire Pt. 1” con un assolo perfettamente riconoscibile; la traccia paradossalmente è la meno riuscita del lotto, a causa di un lavoro di chitarra fin troppo solare. Detto dei suoni ottimi e di un artwork discreto, va sottolineato come i Subliminal Crusher in questo lavoro insistano troppo su una sola struttura compositiva, finendo così per far sembrare il guitar work sempre uguale a se stesso, che è un difetto che li accomuna a parecchie band scandinave delle quali i nostri sono debitori. “Endvolution” farà felice più di un appassionato, ma la svolta qualitativa che ci si attendeva con questo lavoro non è giunta.