7.0
- Band: SUBWAY TO SALLY
- Durata: 00:42:11
- Disponibile dal: 28/08/2005
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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Capita spesso di imbattersi in formazioni particolari, gruppi unici lacui musica si trasforma in uno strano crogiolo di stili ed influenzediversissime fuse assieme. Il problema, però, si pone davantiall’effettiva capacità della band di riuscire a far funzionare questebizzarre miscele musicali e, bisogna ammetterlo, molto spesso il tuttosi riduce a un guazzabuglio senza capo né coda. Altre volte, invece, siha la fortuna di incappare in quei casi più rari, e per questo piùpreziosi, in cui inspiegabilmente tutto funziona. Prendiamo i tedeschiSubway To Sally: ritmiche compresse e marziali alla Rammstein; unaspruzzata non indifferente di atmosfere folk medievali, data dall’usodi strumenti insoliti come cornamuse, violino e flauti vari; e infineun pizzico di malinconia romantica, quella ‘Sehnsucht’ tipicamentetedesca che diventa un punto di forza in un lavoro dedicato interamentealle terre del nord. Chi penserebbe mai che una commistione cosìparticolare di generi possa funzionare? E invece I Subway To Sally(come anche i loro conterranei In Extremo) continuano, album dopoalbum, a dimostrare come sia possibile creare un collage unico ebizzarro, senza per questo risultare poco convincenti. In questo ottavofull-length la band costruisce una serie di brani che fanno emergere,di volta in volta, le varie sfaccettature che la contraddistinguono,ponendo l’attenzione ora su un aspetto, ora sull’altro. Ci troviamocosì di fronte a un album variegato e ricco di sfumature. Da una parteabbiamo una serie di pezzi catchy, ritmati e marziali, ai quali èimpossibile resistere: parlo di brani come “Feuerland”, il singolo“Sieben” o dell’accattivante ritornello di “S.O.S”; dall’altra abbiamoil lato più epico e magniloquente della band a farla da padrone incanzoni potenti e malinconiche allo stesso tempo, come l’ottima“Schneekönigin” e “Eisblumen”. Infine i Subway To Sally si rivelanocapaci di destreggiarsi anche in ambiti più tranquilli e introspettivicon due lenti davvero ben fatti come “Feuerkind”, introdotta da unabreve composizione acustica e, soprattutto, la splendida“Seemannslied”. Un bel centro, quindi, per il gruppo tedesco, che siconferma abile nel creare una musica a cavallo tra passato e presentein grado di farsi apprezzare nei momenti più festosi ma, allo stessotempo, di farvi viaggiare nelle lande del nord.