7.0
- Band: SUFFOCATION
- Durata: 00:57:57
- Disponibile dal: 12/11/2021
- Etichetta:
- Nuclear Blast
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Al momento ci sfugge il motivo per cui i Suffocation intitolarono “The Close of a Chapter (Quebec City Live 2005)” il loro primo live album. Non ricordiamo a quale capitolo della loro storia si stessero riferendo sedici anni fa. In ogni caso, si può dire che anche questo nuovo “Live in North America” chiuda un capitolo della carriera della death metal band statunitense: un capitolo a dir poco esteso e importante, ovvero quello legato al leggendario frontman Frank Mullen, il quale, come ormai noto, ha deciso di lasciare il gruppo definitivamente dopo anni di tira e molla e assenze sempre più prolungate dovute ai suoi impegni lavorativi. In più momenti dell’ultimo decennio i Suffocation si sono imbarcati in lunghi tour con dei cantanti reclutati per l’occasione, ma oggi è una volta per tutte giunto il momento di formalizzare la dipartita di Mullen, il quale verrà ufficialmente sostituito – anche in studio – dall’esperto Ricky Myers (Disgorge, Sarcolytic).
Registrato nel corso del “Death Chopping North American 2018 Tour”, il disco documenta quindi le ultime esibizioni dal vivo della band con Mullen al microfono. Una serie di concerti speciali, con cui il frontman di Long Island, New York, ha voluto dire addio ai fan nordamericani prima di ritirarsi. Per questa ragione, non sorprende che la scaletta presentata sia praticamente un best of dei Suffocation, con solo una piccola manciata di brani del repertorio degli anni Duemila (più qualche applauso e scambio di battute con il pubblico) a svolgere il ruolo di parentesi fra una sfilza di classici immortali.
Nonostante la band sia ancora in attività, l’eredità musicale dei suoi primi lavori sta assumendo, anno dopo anno, proporzioni gigantesche, come se qualsiasi cosa venuta dopo conti sino a un certo punto o addirittura non sia nemmeno lontanamente degna di essere messa sul medesimo piano. In verità, buona parte dei dischi pubblicati nel nuovo millennio sono comunque lì a testimoniare l’autenticità di un gruppo che non ha mai smesso di crederci, ma certamente opere come “Effigy of the Forgotten” e “Pierced From Within” hanno un altro peso, difficile negarlo. Fa dunque piacere riascoltare nuovamente il materiale proveniente da tali pietre miliari e da altre uscite di simile spessore come “Breeding the Spawn” e “Despise the Sun”: da cinque anni a questa parte la line-up del gruppo è stata rinnovata con l’arrivo di Eric Morotti alla batteria e Charlie Errigo alla seconda chitarra, ma l’impatto è rimasto quello noto ai fan della prima ora. Mullen, Terrance Hobbs, Derek Boyer e i nuovi giovani compagni sono affiatatissimi e questo album non fa altro che confermare la statura live della formazione, qui catturata in uno stato di forma notevole, come se in preda a una sorta di catarsi innescata dalla incombente dipartita di un amico e membro fondatore.
I cinque hanno insomma voluto chiudere in bellezza, lasciando che l’aspetto emotivo dell’operazione si affiancasse a quello prettamente tecnico. Dopo tutto, anche nel death metal vi è spazio per cuore e sentimenti: “Live in North America”, pur nella sua brutalità, farà probabilmente scendere qualche lacrimuccia a chi ha sempre identificato la storica death metal band newyorkese con il simpatico e nerboruto cantante.
