SUICIDAL ANGELS – Profane Prayer

Pubblicato il 27/02/2024 da
voto
7.5
  • Band: SUICIDAL ANGELS
  • Durata: 00:48:20
  • Disponibile dal: 01/03/2024
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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Prendendo in prestito una delle massime più celebri dello spaghetti western (Clint ci perdonerà), dopo aver ascoltato il qui presente “Profane Prayer”, verrebbe spontaneo sentenziare un “Vedi ragazzo; il mondo si divide in due categorie: chi copia e chi prende ispirazione; i Suicidal Angels prendono ispirazione“. E lo fanno veramente bene, sviluppando un percorso che li ha portati dall’essere, guarda caso, una mera copia dei capimastri del genere, Slayer su tutti, ad una buonissima e rodata macchina thrash, capace di rimettere in fila tutti gli insegnamenti, mischiandoli a dovere, senza inciampare troppo nelle similitudini o, peggio ancora, in scontati scimmiottamenti.
E se il precedente “Years of Aggression” aveva manifestato l’intenzione di spostare il tiro in direzione Ruhr, focalizzando l’attenzione sui tasselli incastonati da Mille Petrozza and company, in questo nuovo album, l’ottavo in carriera, la band di Atene ha, di fatto, raccolto in un corposo ed esaustivo compendio tutte le lezioni impartite negli anni dai grandi maestri. Dai Kreator ai Sodom, dagli Exumer ai Tankard, senza ovviamente dimenticare la combriccola californiana guidata (nuovamente) da Tom Araya: il quartetto greco ha assimilato egregiamente i loro tratti principali, riproponendoli sotto una veste più spigliata ed armoniosa, inserendo in diversi episodi (“Deathstalker”) una certa sinfonia di stampo ellenico, contornando di melodia anche i pezzi più tirati.
Ed è normale quindi avvertire un brivido kreatoriano mentre si ascolta l’opener “”When The Lions Die”, od immaginare lo stesso Araya cantare le strofe di “Crypts Of Madness” (con il timbro di Nick Melissourgos molto vicino a quello di Tom), lasciando poi che un refrain tappezzato d’alcol made in Tankard la faccia da padrone. E ancora: cosa dire in merito a “Purified By Fire” la quale (sarà un caso?) non ha solo un’assonanza nel titolo della “Possessed By Fire” sparata dagli Exumer? O “Guard Of The Insane”, sostenuta dal tipico incedere del cingolato tedesco guidato dallo zio Angelripper. Vi sono passaggi, ritmiche e riff già sentiti, ma hanno il potere di non tediare l’ascoltatore ed il merito, ci ripetiamo, va alla capacità dei Suicidal Angels di abbellire ogni brano (vedasi a tal proposito la conclusiva “The Fire Paths Of Fate”), rendendo il tutto più appetibile. E, non per ultimo, anche la produzione è sorprendentemente più corposa, o meno piatta per capirci, rispetto ad altri lavori; confezionando un disco che mette in risalto esperienza, capacità e pure furbizia del gruppo ateniese, bravo a raccogliere, miscelare e spargere nuovamente i dettami principe della formula thrash.

TRACKLIST

  1. When The Lions Die
  2. Crypts Of Madness
  3. Purified By Fire
  4. Deathstalker
  5. Profane Prayer
  6. The Return Of The Reaper
  7. Guard Of The Insane
  8. Virtues Of Destruction
  9. The Fire Paths Of Fate
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