7.0
- Band: SUICIDAL ANGELS
- Durata: 00:41:14
- Disponibile dal: 09/08/19
- Etichetta:
- Noiseart Records
- Distributore: Audioglobe
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Cosa dire? I Suicidal Angels ci hanno preso gusto. A far cosa? Ma a vincere facile, o quantomeno a giocare sul sicuro. Anche questa volta il tanto atteso progresso stilistico è stato nuovamente raggirato da un buonissimo lavoro di assemblamento delle lezioni impartite a suo tempo dai padri padroni del thrash. Assodate infatti le capacità espresse on stage dal quartetto ellenico, spesso autore di buonissime prestazioni sia sul piano tecnico sia quello prettamente emotivo, il perenne dubbio arrivava ogni volta dalle attività portate a termine direttamente in studio. Bollati inizialmente come una sorta di Slayer in salsa greca, sì bravi, ma troppo derivativi e quindi poco inclini a novità o a trovate singolari, i Suicidal Angels erano chiamati, in occasione di ogni loro nuova release, a compiere un passo in avanti, abbandonando quella fastidiosa etichetta di ‘cover band’ in favore di un qualcosa, magari meno diretto o di facile appeal ma, sicuramente, più personale. Qualche idea nel corso degli anni sembrava essere nata, come dimostrato soprattutto nell’ultimo “Division Of Blood”, tuttavia un vero salto evolutivo sembra ancora lontano. Il qui presente “Years Of Aggression” viaggia a mille, non vi sono dubbi; a parte alcuni brani molli, statici e poco reattivi, il resto è veramente coinvolgente: è un thrash vivace, tellurico e anche melodico. Ma se agli albori, il nome spesso citato in fianco a quello del gruppo di Atene era proprio il combo americano guidato da Tom Araya, oggi i richiami si sono avvicinati a realtà del centro Europa.
Forti, fortissimi sono, infatti, i rimandi alla nuova formula artistica adottata da Mille Petrozza e suoi Kreator. “Born Of Hate” è un chiaro e limpido esempio: è perfetta, è orecchiabile e trascinante ma il riff portante e la melodia di base segue di molto quella tracciata negli ultimi lavori rilasciati dalla band di Essen. E così pure nel refrain della title-track e in “D.I.V.A”, il pezzo più rapido dell’intero lotto che troverà sicuramente spazio in sede live, stampandosi nelle vostre menti in meno di trenta secondi. A questi si aggiungono “Endless War”, che riprende in maniera più tirata la “Hate Worldwide” di slayeriana memoria, l’assalto frontale della tellurica “The Roof Of Rats” e la malinconica “The Sacred Dance With Chaos”, contraddistinta da passaggi acustici di sicuro impatto emozionale.
“Years Of Aggression” è un album possente, ben prodotto, roccioso, che finirà in più di uno stereo per essere sparato ad altissimo volume, proprio per la sua capacità di riprendere il passato (più o meno recente) e riprodurlo in modo schietto e tecnicamente buono. Certo, giunti alla settima fatica, dalla band capitanata da Nick Melissourgos ci si aspettava qualcosa di più, ma tant’è. Prendiamoci questa ennesima dose di thrash ellenico e scapocciamo a dovere.