4.0
- Band: SUIDAKRA
- Durata: 00:39:39
- Disponibile dal: 16/11/2018
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Il problema non sarebbe nemmeno, di per sé, il disco di soli pezzi ambient folk acustico: il nuovo disco dei Suidakra è, senza troppi giri di parole, semplicemente composto da pezzi brutti. L’epica scolastica di “Cimbric Yarns” è fiacca e senza ispirazione ed anche quando qualche momento accettabile viene segnato, ricorda immancabilmente qualcos’altro. Il progetto di Arkadius, dopo il più che sufficiente “Realms Of Odoric” di un paio d’anni fa e qualche buon disco prodotto in passato, inciampa su se stesso e su una svogliata velleità di musicare l’ennesima vicenda d’eroi. Il problema, dicevamo, non è assolutamente l’idea del disco, perché, anzi, una composizione ben fatta di brani celtici ‘da camera’ male non potrebbe fare. Qua si toccano, però, partiture imbarazzanti con un’aria da Game Of Thrones girato con l’Iphone, liriche ridicole da liceo e aperture sinfoniche da abbassare il volume nel caso i vicini possano pensare che siate diventati ancora più scemi di quando ascoltate i Profanatica. “Cimbric Yarns” è un album vorrei-ma-non-riesco da falò e idromele di quelli che si trovano nei cestoni dell’Autogrill a 4.99, con voci femminili che arrivano a dire roba tipo ‘people are born and people die‘ (sic) con tono declamatorio e marziale, il tutto mentre per quaranta minuti assistiamo impotenti ad un encefalogramma piatto con giusto qualche segno di vita su una “Snakehenge”, che giustamente sembra di qualcun’altro ed in cui l’accento tedesco del cantante emerge particolarmente. Non sappiamo esattamente cosa salvare da un lavoro del genere, e speriamo che si tratti semplicemente di un momento di stanca per i Suidakra, altrimenti tanto vale chiudere i battenti e navigare tra i ricordi dei pur buoni tempi andati.