SUIDAKRA – Wolfbite

Pubblicato il 22/06/2021 da
voto
7.0
  • Band: SUIDAKRA
  • Durata: 00:45:34
  • Disponibile dal: 25/06/2021
  • Etichetta:
  • MDD Records
  • Distributore: Audioglobe

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Dopo una carriera lunga oltre venticinque anni e, soprattutto, dopo almeno quattro album poco riusciti, i SuidAkrA tornano a risplendere nell’emisfero del death metal melodico, con la loro rodata miscela che coniuga elementi folk e pagan metal in maniera personale ed efficace. “Wolfbite” è infatti un lavoro ben riuscito, dove finalmente la vena compositiva di dieci anni fa sembra ritrovata, e nel quale vengono inserite novità in linea con le tendenze più recenti nel genere proposto. Niente parziali adesioni al sound degli Amon Amarth, niente esasperati tentativi di suonare ‘alla Ensiferum’: qui i SuidAkrA ritrovano una libertà insperata, allestendo un death melodico tutto sommato old-school (non si trovano assolutamente tracce di nuovi In Flames o ultimi Dark Tranquillity), con un’aggressività che lascia percepire un’urgenza espressiva molto positiva.
L’accoppiata d’apertura “A Life In Chains” e “The Inner Wolf” è un piacevole vortice di ottimi riff, con una poderosa sezione ritmica, tutto dal piglio fresco e moderno (grazie anche a un’ottima produzione), con un intreccio di voci epiche ed energiche, e arrangiamenti mai banali nel loro dinamismo. L’elemento folk metal è quasi sempre la loro grande incognita, ma in questo caso è ben dosato, anche quando emerge più o meno fortemente in brani come “Darcanian Slave” e “Faoladh”, creando un muro sonoro potente anche quando cornamuse e archi appaiono in prima linea – tanto che un pezzo come “Resurgence” si configura quasi come una sorta di lezione dimostrativa su come dovrebbe essere realizzata una canzone folk metal a tinte estreme.
Il disco si ascolta in modo davvero piacevole per tutta la durata. È necessario però sottolineare come non tutti i brani riescano a mantenere la qualità di quelli citati in precedenza, dato che ci sono battute d’arresto, specialmente nella seconda parte, con “Vortex Of Carniage”, e le conclusive “Redemption” e “A Shrine For The Ages” che risultano piuttosto derivative e impalpabili – pezzi che sembrano un po’ figli della recente tendenza della band ad affidarsi a stereotipi compositivi utili a impacchettare un songwriting decente ma mai sul serio rilevante. A ogni modo, al netto di questi momenti, non è certo possibile considerare “Wolfbite” un album non riuscito: per larga parte del minutaggio si ascolta con coinvolgimento e ammirazione – tanto che anche un brano strumentale come “Crossing Over” attira violentemente l’attenzione, profilandosi, forse, come il momento più riuscito di tutto il disco.
Un bel risultato, dunque, per una band che in tanti anni di carriera ha dimostrato di non volersi mai fermare, anche laddove la buona strada sembrava smarrita: “Wolfbite” dimostra che, specialmente in un genere come il metal, non è mai troppo tardi per rinascere a nuova vita.

TRACKLIST

  1. A Life In Chains
  2. The Inner Wolf
  3. Darcanian Slave
  4. Faoladh
  5. Crossing Over
  6. Vortex Of Carnage
  7. Resurgence
  8. Redemption
  9. A Shrine For The Ages
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