8.0
- Band: SULPHUR AEON
- Durata: 00:44:44
- Disponibile dal: 11/01/2013
- Etichetta:
- F.D.A. Records
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Il 2013 extreme metal inizia benissimo con un album personale e ricco di fascino. Stiamo parlando del debut dei Sulphur Aeon, formazione tedesca passata sinora sotto i radar (del resto è attiva solo da un paio d’anni), ma che su questa prima opera sulla lunga distanza riesce a segnalarsi nel migliore dei modi per creatività e idee. Le vie del metal estremo possono essere infinite. I Nostri non lo dicono, ma lo dimostrano con la loro musica, avvolgendoci con un album sì aggressivo, ma anche altamente mistico, nel quale vengono continuamente evocati mondi e creature lovecraftiane. Un disco raffinato, oscuro e suggestivo, che centrifuga certo death-black europeo anni ’90 in odore di Dissection assieme a sferragliate di death metal floridiano (vengono alla mente soprattutto i Morbid Angel dell’era Tucker) per poi, infine, spruzzare su tutto una coltre di death visionario figlio degli incubi siderali dei migliori Hypocrisy. Una violenta epilessia di grazia black metal e pesantezza death, sparata alle velocità più disparate – si va dalle solite frustate in blast-beat a midtempo imperiosi – e qua e là alleggerita da tocchi di melodia elegantissima. Certi passaggi salutano da lontano pure i Behemoth, mentre altri si vestono di antico, maestoso doom-death metal per poi evocare paesaggi abissali, veri e propri mondi sommersi dove regnano una natura e delle forme di vita a noi sconosciute. A volte sembra quasi di ascoltare una versione extreme metal di certo Devin Townsend o dei The Ocean di “Precambrian”, ma, come del resto per tutti i paragoni fatti sinora, si tratta solo di vaghe impressioni, in quanto la personalità della band rimane sempre e comunque salda. È la bellezza e il fascino di questo disco. Si sente molto, tutto… ma alla fine ciò che resta sono i Sulphur Aeon. Un suono accattivante sin dall’inizio, avvolto in una produzione forse non esattamente prodigiosa, ma tutto sommato peculiare e comunque sufficientemente chiara per far emergere a dovere tutte le idee del gruppo. C’è talento e bravura in questi ragazzi, che nella loro Germania, così come nell’Europa tutta, potrebbero e dovrebbero rappresentare la musica estrema di classe. C’è cura e gusto nei suoni come negli arrangiamenti. C’è spessore, ma anche levità nello sviluppo creativo e armonico. Ci sono sorprese a ogni traccia, a ogni solco. Esistono band nate per il metal estremo e soprattutto per rendere giustizia a ciò che questo genere musicale può ancora essere. Iniziate col prendere visione della sua magnifica copertina e poi ascoltate “Swallowed By The Ocean’s Tide”; ascoltatelo bene, perché del domani non v’è certezza.