7.5
- Band: SUNAMI
- Durata: 00:17:21
- Disponibile dal: 14/06/2023
- Etichetta:
- Triple B Records
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Guardando la fumettistica copertina – un paio di rapinatori o terroristi che sembrano sul punto di rapire un agente dopo avere incendiato un’automobile della polizia – si può catturare almeno un po’ dell’essenza musicale degli Sunami. Attivo dal 2019, il gruppo californiano è subito riuscito ad attirare l’attenzione del circuito locale con pochi concerti mirati e con la pubblicazione di un paio di demo e di uno split con i Gulch che hanno di lì a poco generato un enorme interesse nella scena hardcore nordamericana. A sorpresa, viene quindi pubblicato questo omonimo primo LP, un ‘full-length’ di appena diciassette minuti con cui i ragazzi di San Jose ribadiscono la loro vena combattiva e pungente, sfoderando otto episodi le cui radici affondano nel beatdown hardcore più ignorante, così come in alcune influenze più estreme e metal che vengono puntualmente fuori non appena la proposta prende una piega più esasperante. Le linee vocali urlate, le cui cadenze talvolta sfociano quasi in flow hip hop, provano a nascondere tutto sotto a un’impronta hardcore ‘stradaiola’ che sa tanto di desolato ambiente urbano, ghetti, povertà, diffidenza razziale e isolamento; la musica, tuttavia, pur mantenendosi quasi sempre su ritmi molto quadrati, è un filo più sfaccettata di quello che si potrebbe inizialmente immaginare. L’album, infatti, cattura immediatamente per le sue dinamiche e per l’amalgama costituito dall’innesto di impulsi death metal – vedi i riff in stile Suffocation o Devourment che talvolta vengono sciorinati nei passaggi in cui il beatdown viene preso e trascinato fino a immettersi in strappi slam – a corredo di canzoni dalla durata estremamente compatta, fruibili, per la rotondità della produzione, anche da chi non è poi così avvezzo a soluzioni di questo genere. A tratti si potrebbe quasi parlare di deathcore, in una sua ipotetica accezione rigorosa, trattandosi a tutti gli effetti di una fusione di death metal e hardcore, ma sappiamo tutti che oggigiorno il termine viene utilizzato soprattutto per identificare sonorità ben più innocue e ‘plasticose’. Resta il fatto che “Sunami”, in virtù di un’ispirazione che ne sorregge l’impianto e che si sposa perfettamente con un’esecuzione tanto spontanea quanto precisa, scorre alla grande, dimostrando la notevole maestria della band nel creare cartine musicali rissose, sfrontate e sostanzialmente senza tempo.