SUNBURST – Manifesto

Pubblicato il 17/06/2024 da
voto
7.0
  • Band: SUNBURST
  • Durata: 00:50:33
  • Disponibile dal: 14/06/2024
  • Etichetta:
  • Inner Wound

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I Sunburst sono un gruppo greco che aveva esordito nel 2016 con l’album “Fragments Of Creation”: un disco interessante, nel quale si potevano intravedere grandi potenzialità, a nostro avviso però ancora un po’ da affinare. Sono dunque trascorsi un po’ di anni, nel corso dei quali la band ha potuto lavorare ulteriormente sul proprio stile e sul proprio sound. In effetti, sotto questo profilo, riteniamo siano stati fatti importanti passi in avanti, perchè lo stile risulta in linea di massima meno derivativo e il sound è alquanto omogeneo e presenta ormai una sua riconoscibilità: parliamo di un power/prog, con riff decisi e assoli dirompenti a cura del chitarrista Gus Drax, una sezione ritmica molto tecnica e la presenza di tastiere – curate da un veterano e maestro come Bob Katsionis – e orchestrazioni (alcune delle quali arrangiate da John K). Molto caratteristico, poi, il timbro del cantante Vasilis Georgiou, che ricorda molto quello di Roy Khan e, in effetti, i Kamelot e i Conception sono sempre stati tra i principali punti di riferimento del gruppo ellenico.
In particolare, le tracce di apertura e chiusura della tracklist, “The Flood” e “Nocturne” (quest’ultima è anche particolarmente ricca di orchestrazioni), sono quelle che presentano maggiori spunti prog, per quanto, comunque, non si riscontrino grandissime invenzioni o particolari colpi di genio. Insomma, i Sunburst hanno buone idee e un buon gusto melodico, però fanno ancora un po’ fatica ad uscire fuori da schemi in qualche misura preconfezionati, sulla scia di band come Dream Theater, Vanden Plas o appunto Kamelot. Rispetto a questi ultimi, poi, mancano un po’ della loro capacità di porre in enfasi il ritornello come culmine della canzone, come climax, che risulta invece al contrario alquanto calante o molto lento, spezzando il ritmo del brano. Chiaramente però non sempre è così, come dimostrano alcune tracce ben riuscite come “Samaritan” o la title-track, sicuramente tra gli highlight del disco.
Georgiou è poi certamente molto espressivo con la sua voce, però non ci convince ancora del tutto nelle parti più atmosferiche o più ricche di pathos, dove obiettivamente non regge il confronto con Roy Khan o con Tommy Karevik.
Al di là di queste osservazioni, come dicevamo, riteniamo che comunque i Sunburst siano ulteriormente cresciuti rispetto al disco d’esordio e con questo “Manifesto” riescono ad ottenere un buon compromesso tra potenza, tecnica e capacità di trasmettere emozioni: sotto questo profilo, specialmente Gus Drax riesce a toccare vette altissime con i suoi assoli, come nel caso della stessa title-track o di “Inimicus Intus”, giusto per fare qualche esempio.
In conclusione, diciamo che, in generale, “Manifesto” è senz’altro un bel disco, per quanto qualcosa non ci abbia del tutto convinti, però questa band greca ha certamente grandi qualità e siamo convinti che possieda tutte le potenzialità per diventare a breve uno dei principali punti di riferimento nel genere.

TRACKLIST

  1. The Flood
  2. Hollow Lies
  3. Samaritan
  4. Perpetual Descent
  5. Inimicus Intus
  6. From the Cradle to the Grave
  7. Manifesto
  8. Nocturne
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