6.5
- Band: SUR AUSTRU
- Durata: 00:55:47
- Disponibile dal: 12/02/2021
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Audioglobe
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A soli due anni di distanza dal debutto “Meteahna Timpurilor”, esce la seconda fatica dei Sur Austru. La formazione è rimasta inalterata rispetto all’album di debutto, ci sono sempre dunque Corodan, Kati e Ionutescu, che avevano suonato sulle ultime release della band simbolo del metal estremo romeno, i Negura Bunget appunto.
Già l’album di debutto aveva dato diverse indicazioni, anticipando anche i contenuti dei lavori futuri dei Sur Austru: ascoltare questa band con la volontà o speranza di trovarci i Negura Bunget, la loro classe o la medesima atmosfera sarebbe sbagliato a priori come ragionamento e si andrebbe incontro ad una inevitabile delusione; avvicinarsi a loro con la curiosità di voler scoprire qualcosa di più sul loro sound misterioso sarebbe un approccio più corretto e forse redditizio per la sete di novità. Di buono cosa hanno, quindi, i Sur Austru? Hanno un sentiero stilistico da seguire che era stato in parte tracciato negli ultimi anni (non i migliori) della band precedente; hanno la forza di una cultura e di tradizioni sonore ancora poco note al pubblico extreme metal; è un gruppo che mescola il folk al metal estremo (un misto intricato di death e black metal sviscerato su ritmi principalmente medio-bassi) senza avere le solite atmosfere nordiche o ‘vichinghe’, ma qualcosa di più misterioso. Il punto di forza non consiste in una produzione più che dignitosa, ma nell’atmosfera che la band riesce a creare: c’è una sorta di magia arcana che pervade i suoni prodotti dalla band, qualcosa di ancestrale e di nascosto che il vostro animo vorrà scoprire addentrandosi sempre più nella foresta nebbiosa del loro sound. Lo stile rimane quello già sentito sull’album di debutto, qualcosa nel mood cambia ma il primo album, come accade spesso, suonava un po’ più fresco ed innovativo. Qui l’effetto sorpresa non c’è più, si poteva limare qualcosa a livello di minutaggio in quanto alcune parti potevano essere accorciate o persino tagliate, mentre sembra che l’intento della lunghezza proprio di questi momenti sia quello di creare un fluido ipnotico per catturare completamente l’ascoltatore: questo azzardo a volte avviene ed il risultato è ottimo, altre volte invece mancando il bersaglio il risultato si tramuta in disinteresse.
Resta di bello che i Sur Austru sembrano raccontare un mondo che oggi non sembra più esistere, forse c’era una volta quando nel mondo esisteva ancora la magia ed il contatto tra l’uomo e le forze invisibili era tangibile. Release leggermente inferiore al debut album.