SVALBARD – When I Die, Will I Get Better?

Pubblicato il 24/09/2020 da
voto
7.5
  • Band: SVALBARD
  • Durata: 00:38:46
  • Disponibile dal: 25/09/2020
  • Etichetta:
  • Church Road Records

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Gli Svalbard giungono all’importante traguardo del terzo album dopo un biennio molto intenso, il quale li ha visti suonare in lungo e in largo per l’Europa in compagnia di realtà come Mono, La Dispute e Victims. La vivacità del ciclo promozionale a supporto di “It’s Hard to Have Hope” non si traduce però in un disco altrettanto urgente e vigoroso: “When I Die, Will I Get Better?”, piuttosto, sembra ricercare un feeling più languido e aggraziato, prendendo in parte le distanze dall’asprezza e dal carattere heavy che avevano caratterizzato il suo predecessore. Le tematiche su cui è basata l’opera, comunque, restano quelle da tempo care alla post metal band britannica: gli Svalbard ci hanno sempre preso gusto nel dare libero sfogo al loro stato d’animo e ai loro ideali, mettendo in primo piano temi delicati come la depressione, il sessismo e la misoginia, e “When I Die…” non fa eccezione, confermandosi, almeno sotto tale aspetto, un altro album colmo di inquietudine. A livello musicale, invece, il disco si avvale di un sound maggiormente definito e rotondo, spostando sempre più l’asticella verso l’ala dream pop/shoegaze delle influenze del gruppo, la quale resta comunque sorretta da ritmiche solide e arrembanti, legate a doppio filo al background hardcore e metal. Questo dualismo è ancora una volta il punto di partenza per comprendere lo stile Svalbard: ci sono la sfrontata audacia e le ritmiche nervose dell’hardcore (e non è appunto un caso che il gruppo sia stato in tour con i Victims), ma anche la vena introspettiva e l’atmosfera sospesa, notturna del sogno. Una contrasto che va a rappresentare un’immagine di fragilità, bellezza, contraddizione nei legami umani. Tutti i brani puntano su questa formula, spesso alternando momenti sommessi e brusche accelerazioni, con la frontgirl Serena Cherry a sottolineare ulteriormente i saliscendi emotivi con la sua voce ora eterea, ora rabbiosa. Più dei suoi predecessori, “When I Die…” ci fa però scoprire il lato lirico, intimista della band, mettendo al centro della proposta una melodia limpidissima, che si innalza imperiosa e solenne sull’insieme, e delle strutture che sovente si snodano verso finali dall’impatto epico, a legittimare certi paragoni con Envy e Alcest. Il disco, più di ogni altra cosa, conferma però il buono stato di salute degli Svalbard come compositori e interpreti, regalando un lotto di canzoni nel complesso più scorrevole e avvincente di quello presente sul lavoro del 2018. Questo gruppo si merita senz’altro tutti i riconoscimenti ottenuti sinora.

TRACKLIST

  1. Open Wound
  2. Click Bait
  3. Throw Your Heart Away
  4. Listen To Someone
  5. Silent Restraint
  6. What Was She Wearing
  7. The Currency Of Beauty
  8. Pearlescent
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