7.5
- Band: SVART CROWN
- Durata: 00:43:16
- Disponibile dal: 22/04/2013
- Etichetta:
- Listenable Records
- Distributore: Audioglobe
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Questo nuovo disco degli Svart Crown potrebbe rappresentare una sorpresa per chi da anni conosce i transalpini solo come una buona death-black metal band. Sino ad oggi, il quartetto aveva infatti per buona parte celato il fascino oscuro, psichedelico e, per certi versi, sperimentale che è invece rintracciabile in questi dieci nuovi brani. Due tour – uno europeo e uno statunitense – di spalla agli Ulcerate devono evidentemente aver lasciato il segno sui Nostri, che con “Profane” si ripresentano con un sound rinnovato, pieno di riverberi, sorretto spesso e volentieri da un riffing di chitarra ipnotico e da melodie sfumate. L’approccio, nonostante tutto, rimane death metal, ma il tutto suona più ambiguo e trasversale, ora rifuggendo le vecchie inclinazioni/tentazioni black per abbracciare qualcosa di più marcatamente torbido e pesante. L’appeal sperimentale, quasi liturgico, di alcuni segmenti del lavoro non impedisce però che nei suoi passaggi chiave sia comunque presente una concreta componente “classica” – leggi varie strizzate d’occhio a Immolation e Morbid Angel – che, assieme a del groove di marca Gojira, conferisce alla proposta un tocco di digeribilità e di immediatezza certamente superiore a quello in dote agli Ulcerate (che comunque rimangono ovviamente inarrivabili per personalità e visionarietà). Nel loro piccolo mondo, gli Svart Crown stanno tentando di fabbricare nuovi scenari senza rinunciare alle formule-totem della tradizione death, esplorando le varie possibilità che questo genere musicale da sempre è in grado di offrire. Dopo due album sì buoni ma convenzionali, per il gruppo di Nizza pare essere arrivato il momento di osare e questi primi risultati fanno senz’altro loro onore. Forse la quasi contemporanea uscita del nuovo lavoro degli Immolation potrebbe offuscare questi sforzi, ma chi vive di pane e death metal, anche e soprattutto nella sua accezione più cupa e disturbante, oggi deve certamente segnarsi il nome Svart Crown e questo loro “Profane”.