7.0
- Band: SVARTTJERN
- Durata: 00:41:15
- Disponibile dal: 26/09/2011
- Etichetta:
- Agonia Records
- Distributore: Masterpiece
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Non si trova tutti i giorni un gruppo norvegese che decide di abbracciare in maniera così evidente certe sonorità tipiche della rivale Svezia. Soprattutto in campo black metal, gli esempi sono pochissimi ed è probabile che, d’ora in avanti, il primo paragone che tireremo in ballo in casi come questo sarà quello degli Svarttjern, giunti con questo “Towards The Ultimate” al secondo full-length della carriera. Dopo aver già offerto dei discreti spunti sul debut di due anni fa, il quintetto si ripresenta su Agonia Records con un lavoro ancora più curato nella forma – vedi la produzione – e ancora più “svedese” nel sound. Altro che “true norwegian black metal”… mentre si ascolta la maggior parte degli episodi del disco, i nomi che vengono in mente sono essenzialmente Naglfar, Necrophobic e Lord Belial, ovvero la quintessenza della scena black (o black-death) metal dei vicini di casa. E ciò non è un male, intendiamoci, perchè gli Svarttjern in questa circostanza danno prova di avere imparato bene la lezione e di saperla rivisitare con una certa sagacia, frutto di una buona esperienza maturata negli anni e anche e soprattutto di una bella ispirazione. L’opener “Breathing Soil” riesce addirittura a mettere in mostra delle linee melodiche a dir poco clamorose, che sembrano essere uscite dal songwriting dei mitici Dawn, vera “cult band” del panorama svedese; ma tuttavia non è la sola canzone a proporre un input vincente. Si prende atto di qualche momento “di stanca” nella parte centrale, dove forse il gruppo indugia un po’ troppo su parti cadenzate, ma nel complesso “Towards The Ultimate” si rivela un album affilato come un pugnale, vivace e molto scorrevole. Senza dubbio, la Agonia Records ha fatto bene a ingaggiare questa formazione, a cui probabilmente manca poco per compiere il salto di qualità definitivo. Un pelo di continuità in più a livello compositivo e, magari, la voglia di spingersi un po’ fuori dal seminato sul fronte stilistico… con qualche aggiustatina gli Svarttjern non avranno difficoltà ad affermarsi tra gli appassionati di questo genere.