6.0
- Band: LYNCH MOB , MICHAEL SWEET
- Durata: 00:52:28
- Disponibile dal: 10/11/2017
- Etichetta:
- Frontiers
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Ad un paio d’anni di distanza dalla pubblicazione del gradevole esordio intitolato “Only To Rise”, la strana coppia composta dal funambolico chitarrista George Lynch (Lynch Mob, KXM, Dokken) e dallo straordinario cantante Michael Sweet (Stryper), decide di unire nuovamente le proprie forze per dar vita ad un sequel, a conti fatti, più aggressivo ed irruento del suo timido predecessore. Supportati anche in questa occasione dall’esperto bassista James Lomenzo (White Lion, Black Label Society, Megadeth) e dal tentacolare batterista Brian Tichy (Foreigner, Whitesnake, The Dead Daisies), il celebre duo incide una manciata di episodi non sempre qualitativamente brillanti. La produzione curata dal talentuoso frontman è volutamente caratterizzata da una veste sonora ispida e rugginosa, consapevole scelta stilistica adottata dal protagonista che ci rimanda, giocoforza, ai funesti umori che hanno reso celebre la città di Seattle nell’universo del rock negli anni Novanta. Non è un caso, infatti, che da tempo immemore anche il buon Lynch abbia ridimensionato i suoi sfavillanti assoli di matrice neoclassica, adottando un approccio strumentale asciutto e meno fantasioso. Tale lodevole comunione di intenti, però, non sempre genera il risultato sperato, in quanto le composizioni incluse in scaletta appaiono sovente slegate tra loro. Considerato l’assoluto valore dei musicisti coinvolti nel progetto, non possiamo affermare di trovarci di fronte ad un disco brutto o mal interpretato; infatti un brano terremotante come “Promised Land” vale quanto l’intera discografia di alcune realtà attuali enormemente sopravvalutate. Talvolta, però, il giocattolo sembra rompersi del tutto quando i protagonisti riducono al lumicino la propria creatività, a favore un approccio compositivo scarno e fin troppo essenziale (“Unified”, “Better Man” e “Afterlife”), scelta artistica che rischia di relegare in secondo piano un ottimo midtempo traboccante di melodia come “Bridge Of Broken Lies”. Si poteva fare decisamente di più.