SYK – Atoma

Pubblicato il 08/03/2015 da
voto
7.5
  • Band: SYK
  • Durata: 00:41:46
  • Disponibile dal: 01/05/2014
  • Etichetta:
  • L'Imphantile Collective

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E’ con colpevole ritardo che ci accingiamo alla recensione di “Atoma”, lavoro di debutto rilasciato dai SYK a pochi mesi dalla loro nascita, risalente quasi esattamente ad un anno fa. L’idea di dare vita a questo strambo progetto viene da due terzi degli ormai sciolti .Psychofagist., visionaria band avant-noise italiana da cui questa nuova formazione mutua direttamente l’attitudine disturbata e schizofrenica, unita ad un esecuzione tanto strutturata e complessa quanto totalmente debordante.Dal primo all’ultimo secondo, infatti, “Atoma” ci catapulta in una realtà fredda ed inumana, di difficile comprensione ed ancor più ostica assimilazione, priva della benché minima musicalità e simile invece all’algoritmico incedere di minacciosi macchinari futuristici e poco rassicuranti. Partendo dal suono dei seminali Godflesh ed aggiungendo poi l’incedere sincopato e strozzato portato alla fama dai Meshuggah, “Atoma” è un turbinio di suoni e rumori che spaventa ed ammalia allo stesso tempo, basato su poliritmie inattese e profonde stratificazioni tra i vari strumenti frutto del sapiente operato di musicisti non certo di primo pelo. A tutto questo, si aggiunge l’istrionica prestazione di Dalila Kayros alla voce, una sorta di unione incestuosa tra le sperimentazioni vocali di Bjork e l’isterica presenza di Mel Mongeon dei grindcorers Fuck The Facts, a cui l’italiana si avvicina nell’ostinata riproposizione di urla monotone scandite in linee vocali frastagliate ed indefinite. Una tale descrizione potrebbe far pensare ad un lotto di brani confusionari e sconclusionati, adatti più per stupire qualche conoscente che a rapire realmente l’ascoltatore: la realtà invece è che “The Observer”, “UN-god-KNOWN”, “Vacuum” così come gli altri episodi dell’album, presi nel loro complesso, creano un monolite oscuro ed affascinante che basa proprio sulla sua intrinseca inconoscibilità il cardine per farsi apprezzare sinceramente e senza condizionamenti di sorta. Non si tratta certo di un lavoro agile ed adatto ad un ascolto “facile” o distratto, ed è pur vero che non offrire praticamente alcun appiglio a cui poter fare riferimento in tutta la sua durata rende a tratti “Atoma” di difficile assimilazione, ma è giusto rendere merito ad una perla di avant-garde/industrial di rara intensità e seducente concezione, un’opera tutta di un pezzo che saprà realmente annichilirvi e disorientarvi, ma anche conquistarvi con il passare degli ascolti. Chi ha sempre avuto a cuore le gesta degli .Psychofagist. ed ha mal digerito il loro prematuro split, troverà nei SYK e in “Atoma” la naturale successione alla loro personale fusione di tecnica e studio con il caos ed il caso, materia prima di cui si nutre anche questo interessante debut album italiano.

TRACKLIST

  1. Atoma
  2. The Observer
  3. Obsidian
  4. UN-god-KNOWN
  5. Auburn
  6. Vacuum
  7. Herset La Tari
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