6.5
- Band: SYLVAINE
- Durata: 00:42:16
- Disponibile dal: 02/11/2018
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Sylvaine pubblica un nuovo album a distanza di due anni da “Wistful”, suo esordio su Season Of Mist. Dopo delle nuove esperienze live in Europa, la polistrumentista norvegese è entrata lo scorso anno nei francesi Drudenhaus Studios per registrare questo “Atoms Aligned, Coming Undone”, opera che ancora una volta vede la partecipazione di Stéphane “Neige” Paut Thalia degli Alcest nel ruolo di batterista. Il disco, non a caso, è un altro chiaro esempio di post rock/”blackgaze” degli anni Duemila, caratterizzato da toni soft e da un’atmosfera particolarmente sognante. “Atoms…” sembra l’immagine di una esistenza trascorsa fra pace e fantasia, nonchè diretta conseguenza di un apprezzamento indissolubile per l’operato dei suddetti Alcest. Ancora una volta, tocca constatare come Sylvaine non paia avere grande familiarità con il concetto di rabbia: quando le partiture si fanno più ruvide e le ritmiche accelerano, il risultato è sempre piuttosto anonimo, quasi come se dietro tali impennate non vi sia reale convinzione. Il meglio arriva quando le emozioni si trasformano in intimità e nostalgia, per descrivere ricordi dominati da incanto e serenità. Da un punto di vista prettamente stilistico, siamo dell’idea che la musicista norvegese dovrebbe evitare di cedere al male: al terzo full-length, è ormai chiaro che il songwriting abbia una piega più toccante e disinvolta quando la chitarra viene pizzicata con dolcezza e la voce fluisce limpida, tenendosi ben lontana dal volere narrare di ossessioni e tormenti. Lo dimostra in primis la splendida “Worlds Collide”, traccia che si sviluppa quasi come una preghiera per contrastare l’oscurità e ritrovare la forza interiore, per risvegliarsi e rinascere. Peccato che l’album non sia tutto così, dove la proposta si dilata in forme particolarmente estese e pacifiche. In ogni caso, a fronte di pezzi come la title track e “Abeyance”, si può parlare di “Atoms…” come dell’album più ispirato di Sylvaine ad oggi. Per chi cerca una mini-appendice di “Souvenirs d’un Autre Monde”.