6.0
- Band: SYLVAINE
- Durata: 00:53:00
- Disponibile dal: 05/13/2016
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Difficile non menzionare gli Alcest quando si parla di Sylvaine, one man band guidata dalla omonima polistrumentista norvegese. In seguito alla pubblicazione del debut album “Silent Chamber, Noisy Heart”, la Nostra ha supportato il gruppo di Neige in un tour sudamericano e ora proprio Neige è ospite in questo nuovo “Wistful”, impegnato alla batteria. Praticamente impossibile, inoltre, ignorare i riferimenti musicali a certo operato della formazione transalpina: a tratti Sylvaine pare fare di tutto per ricordare gli Alcest di “Écailles de Lune”, sia nella scelta dei suoni, sia a livello di strutture e progressioni. Tra shoegaze, post rock, dream pop e saltuarie reminiscenze black metal, la musica della band norvegese prova a configurarsi come un viaggio in una terra incantata pervasa di colori pastello e arie fragranti. Vi è poco di metal, ma forse è meglio cosí: quando Sylvaine prova ad avvicinarsi a questo mondo, le note e le sue urla sembrano infatti un po’ forzate, quasi buttate lí per creare improvvisamente un contrasto del quale, a conti fatti, non si sente troppo la necessità. Sylvaine non è Myrkur, nè possiede il background black metal del suo mentore Neige: la norvegese dà il meglio quando lascia che i brani si schiudano lentamente, senza forzature e impennate repentine. “Delusions” è un buon biglietto da visita: traccia profonda, atmosferica, piena di strati da scoprire con calma. Peccato che il resto dell’album non riesca ad attestarsi sempre sui medesimi livelli. La band qua e là manca di colpire al cuore, perdendosi un po’ troppo in arpeggi e digressioni sí soavi, ma poco incisivi a livello emotivo. Neige è piú “piacione”, piú ammiccante e risoluto: al momento giusto sa sfoderare la melodia da hit. Sylvaine dovrebbe magari provare a prendere da lui un po’ di quel tiro, nei suoi pezzi piú brevi. Forse restiamo un po’ freddi davanti a questo lavoro anche perchè abbiamo da poco fatto il pieno di malinconia dolciastra con il notevole “URSA”, attesissimo come-back dei Novembre, ma l’impressione è comunque che la one man band norvegese debba ancora limare qualcosa per potere compiere il grande salto. La aspettiamo al prossimo full-length.