7.5
- Band: SYNAPSES
- Durata: 00:43:39
- Disponibile dal: 04/08/2015
- Etichetta:
- Cimmerian Shade Recordings
Spotify:
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Old school vs modern metal: al di là della grossolana suddivisione per etichette, soggiace in realtà una scissione profonda tra queste due particolari correnti del metal estremo, che pur condividendo alcuni elementi tecnici e strutturali, si differenziano totalmente nell’attitudine e nelle intenzioni messe in scena. I Synapses si muovono pericolosamente sul filo del rasoio, attingendo primariamente da entrambe queste ‘culture’ – seppur in proporzioni non equivalenti – con esiti fortunatamente non prevedibili sin dalle premesse. Il sostrato modern metal infatti prevale ampiamente in molti dei loro caratteri, tanto dalla scelta di suoni freddi e disumani quanto nelle ritmiche sincopate e frenetiche che compongono gran parte del lavoro ritmico dell’album, sfociando diverse volte in fughe tortuose e repentine che richiamano con prepotenza la scuola technical internazionale. Una vicinanza “pericolosa” con il deathcore americano che viene però vivacemente stemperata dal growl senza pietà di Kane, unico vero elemento death metal in senso stretto di “Devoutness”, capace di non esagerare in presenza e lasciare sempre spazio alle parti strumentali, cariche di nervosismo meshugghiano e massicce al punto giusto. Il valore aggiunto dei Synapses è certamente quello di riempire la forma della loro musica con una sostanza non standardizzata e mutevole, pregna di un inventiva che sembra latitare persino a livelli ben più alti di questi volenterosi bresciani: scorrendo da “Spiral Of Devoutness” fino a “Force-Fed With Gore” ed oltre, è possibile sentire un gran numero di pattern articolati ed interessanti, che richiamano l’attenzione grazie a vere e proprie badilate di chitarra e batteria e su cui si staglia nel succedersi dei brani un insano gusto melodico, schivo e pienamente apprezzabile nei soli stralunati di Ciulaz che si manifesta completamente solo con un adeguato numero di ascolti (“Phoenix Condemned”). “Devoutness” ci presenta insomma una formazione perfettamente rodata e dalle competenze sopraffine, che riesce a curare qualsiasi aspetto della loro musica, dalla scrittura alla produzione (davvero competitiva) con una professionalità davvero encomiabile. Un pelo di ‘anima’ in più all’interno delle canzoni, per il prossimo futuro, potrebbe rappresentare una sfida stimolante per i Synapses, che grazie a “Devoutness” posso già reclamare con merito il loro spazio tra le nuove leve da tenere d’occhio nel loro panorama di riferimento.