6.5
- Band: SYNTHPHONIA SUPREMA
- Durata: 00:50:38
- Disponibile dal: 13/01/2006
- Etichetta:
- Rising Symphony Records
- Distributore: Self
Spotify:
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Immaginate come potrebbero suonare i Rhapsody spogliati delle loro partiture totalmente orchestrali e barocche e degli accenni folk, privati delle arzigogolate vicende fantasy, ed invece imbastarditi da sonorità semplicemente epiche e maggiormente rozze e proiettati, attraverso l’onnipresente uso dei sintetizzatori (quasi sempre a sfondo sinfonico, però), in un futuro artificiale: eccovi qua i nostrani Synthphonia Suprema! L’intento della band capitanata dal synthmaster Dany All – ripercorrere le gesta di Luca Turilli & Co. – è fin troppo chiaro e gli indizi sono molteplici: innanzitutto, il debutto “Synthphony 001” è il primo capitolo di una trilogia concettuale, esattamente come “Legendary Tales” era l’incipit di una tetralogia; lo stile musicale dei Synthphonia Suprema è piuttosto vicino a quello del combo triestino, non fosse per le differenze d’arrangiamento e di approccio citate in apertura di recensione; le linee vocali e i testi – per la verità un po’ banalotti – ricalcano spesso alcune trovate di Fabio Lione e compagni, così come l’uso di ritornelli pomposi e ridondanti; infine, dopo la creazione del mitico Hollywood metal, abbiamo qui la nascita dell’imberbe synth metal. Il disco vede la collaborazione di Pier Gonnella dei Labyrinth alle chitarre ritmiche e di Frank Andiver in consolle, quindi, sotto un certo punto di vista, si presenta bene ed è molto professionale. I singoli brani non sono affatto malvagi e possono piacere tanto, soprattutto a chi ama la melodia neoclassica usata in modo spropositato, pacchiano e opulento, e a chi ancora non si vergogna di inginocchiarsi e unire i pugni in pieno stile Manowar (ascoltate il brano “Synth Metal” e poi sappiateci dire se, voltandovi, non scorgerete Conan il Barbaro alla vostra finestra!). Qualche perplessità, nel giudizio globale sul gruppo, la fornisce un certo modo di porsi ancora un po’ troppo casereccio e amatoriale, soprattutto a livello di immagine, però non ci stupiremmo affatto se i Synthphonia Suprema dovessero ripresentarsi a breve con un dischetto-bomba! Non si riesce ad intuire quanto di realmente suonato ci sia in “Synthphony 001”, in quanto campionamenti, loop ed effetti vari strabordano ovunque, però ci ripetiamo dicendo che almeno tre-quattro brani trascinano sul serio (“Fileader”, “Synth Metal”, “Black Cat”, “Fatherland”). Le vocals di Matkracker sono discrete, anche se l’inglese maccheronico la fa da padronissimo. La bella copertina di Ken Kelly (Manowar, Kiss) e la cover di “Battle Of The Living Dead” dei Lordian Guard completano un album di discreta fattura, che potrebbe interessare i fan di Rhapsody, Labyrinth e del metal sinfonico in generale. I margini di miglioramento, però, sono molti, soprattutto pensando all’enormità di soluzioni che si possono applicare al concetto di power-synth metal di cui i Synthphonia Suprema si fanno alfieri. Esordio certo più che sufficiente.