7.5
- Band: TAAKE
- Durata: 00:46:48
- Disponibile dal: 19/09/2011
- Etichetta:
- Dark Essence Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Puntualmente, ogni tre anni, i norvegesi Taake ritornano con un nuovo full length. Dopo il buon ed omogeneo “Taake”, la band di Hoest si ripresenta alla sua larga schiera di sostenitori con un altro album di indubbio valore: “Noregs Vaapen”. Anche questa volta, Hoest, come per il precedente full length, si è occupato di tutti gli strumenti e ha prodotto un album assai più variegato rispetto a quanto proposto tre anni fa. “Taake” era un album compatto e tutti i brani erano legati tra loro, quasi componendo un’unica, interminabile, composizione. I brani di “Noregs Vaapen”, invece, godono di una propria individualità e presentano delle piccole, ma significative differenze. L’atmosfera della nuova release è meno occulta ed enigmatica rispetto al passato, causa anche dell’ottima e brillante produzione che, se da un lato fa emergere nitidamente tutti i singoli strumenti, toglie qualcosa all’atmosfera di fondo che un gruppo come i Taake hanno sempre avuto. L’album si apre nel modo ottimale, Hoest sembra aver ritrovato dentro al suo spirito nuove energie ed i primi due brani sono la riprova della grandezza di questa band norvegese. Per la gioia dei fan del gruppo e per i perenni nostalgici dei “vecchi tempi” non manca, in apertura di “Fra Vadested Til Vaandesmed”, un riff maestoso come quello indimenticabile che apriva il debut “Nattestid…”. “Noregs Vaapen” è un album assai più dinamico del suo predecessore, le song sono piuttosto diverse tra loro nonostante la band non si allontani quasi mai dal suo rodato trademark. Anzi, ancora oggi dopo così tanti anni per riconoscere ad occhi chiusi i Taake basta ascoltare con un po’ di attenzione il loro riffing (specialmente quello veloce): un po’ malinconico, un po’ epico, maledettamente avvolgente e di ottima qualità. Come accennato, Hoest su questa release ha anche provato ad apportare qualche piccola aggiunta e variazione al suo stile, ma non tutte le soluzioni si dimostrano eccelse per il sound dei Taake. Nella seconda parte di “Noregs Vaapen”, infatti, in alcuni frangenti il nostro rispolvera un riffing old school’death/black lento e banale: forse il ritorno al passato conclamato da band leader come i Darkthrone ha influenzato anche l’enigmatico Hoest. I Taake, però, da sempre hanno espresso il proprio meglio su un riffing di chiara tradizione black metal norvegese e non dovrebbero dimenticarlo. La parentesi dal gusto country di “Myr” sembra più un intermezzo goliardico che un chiaro intento di introdurre nuove influenze che nulla avrebbero in comune con lo stile dei Taake. Comunque, manca davvero poco a questo “Noregs Vaapen” per far dimenticare la grandezza degli esordi dei Taake: quest’ultimo album mostra un Hoest ancora ispirato, che è riuscito a produrre un disco di buon livello, da considerare come una delle migliori e più importanti release del panorama black metal norvegese di quest’anno. Anche quando i Taake non sfornano un capolavoro, dimostrano di essere tra i migliori: segno di innata grandezza.