7.5
- Band: TANKARD
- Durata: 00:45:44
- Disponibile dal: 13/04/2004
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Chi di voi, parlando di argomenti tipicamente metallari come alcol, musica e attitudine, non ha mai pensato nemmeno una volta ai tedeschi Tankard? Mi auguro praticamente nessuno, perché la band del goliardico ed etilico Gerre ha fatto della birra il proprio marchio di fabbrica, ed ormai in questi vent’anni di carriera (tra demo e release ufficiali) il verbo dell’alchoolic metal ha compiuto il giro del mondo! Già con il fortunato “B-Day” la formazione di Francoforte ha cancellato tutte quelle incertezze che trapelavano dal mediocre “Kings Of Beer”, ed oggi il nuovo “Beast Of Bourbon” riesce addirittura a superare il suo predecessore! Il thrash metal dei Tankard non sorprende più nessuno, sia chiaro, ma la potenza e la qualità della loro musica riesce a mantenersi a livelli altissimi, incurante del tempo, e ancora oggi spazza via una lunga serie di giovincelli che giocano a fare i cattivi! “Slipping From Reality”, “Genetic Overkill” e “The Horde” sono bordate di musica grezza e diretta (molto vicine ai Destruction di Schmier) che lanceranno l’ascoltatore in un indemoniato headbanging, mentre “”Die With A Beer In Your Hand” strapperà di certo un sorriso, d’altro canto come si può star seri con testi del genere? A parte questi episodi, “Beast Of Bourbon” va ascoltato nella propria interezza, le canzoni si mantengono su livelli di qualità molto simili, quindi risulta difficile individuare una vera e propria hit! Il produttore Andy Classen ha svolto un lavoro entusiasmante, in particolare ci riferiamo alle chitarre, tanto devastanti in fase ritmica quanto pulite nei momenti solisti. Per chi ama il thrash anni Ottanta immutato e non condizionato da mode e dalle nuove sonorità, puntare sui Tankard equivale a scommettere con fattore rischio pari a zero! “Beast Of Bourbon” non cambia la vita a nessuno, si limita a regalare un assalto sonoro di qualità lungo ben tre quarti d’ora… scusate se è poco! Una sola ed amichevole critica ci sentiamo di rivolgere alla casa discografica: la pirateria si deve combattere, ma “tagliare” i brani, oltre a non risolvere questa piaga che affligge da tempo la scena musicale, mette in seria difficoltà coloro i quali si trovano a recensire i dischi. Sono ben altre le strategie da tenere in considerazione!