voto
7.5
7.5
- Band: TANKARD
- Durata: 00:46:06
- Disponibile dal: 15/12/2008
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli immarcescibili Tankard pubblicano un album nuovo di zecca che aggiunge altre dieci canzoni di puro thrash metal alcolico alla loro sterminata discografia. La band teutonica ha festeggiato i 25 anni l’anno scorso, ri-registrando alcuni classici, ora torna con questo “Thirst”, titolo dell’album che si riferisce alla sete dell’uomo in copertina, ma anche alla sete di thrash metal che non si è mai placata all’interno del gruppo. Chi conosce il quartetto sa già che musicalmente qui non troverà niente di nuovo, niente di cui meravigliarsi, se non un leggero tocco di melodia in più rispetto agli ultimi lavori. I titoli delle canzoni sono ironici come al solito, e non è un caso che anche i nomi più divertenti coincidano con le composizioni migliori del CD. Su tutte si eleva “Stay Thirsty”, per la quale è stato girato un video spassoso con protagonista ancora una volta il loro amico ciccione “Bomber”, lo stesso che vedete ritratto in copertina. La canzone è il solito concentrato di velocità Tankard in larga parte, ma sono presenti anche inserti melodici che si prestano a essere cantati a gran voce dal pubblico, il che fa pensare che il pezzo finirà di diritto nella scaletta dei concerti. Bella anche la veloce “G.A.L.O.W.” (God And Legend Of War) e la più ragionata “When Daddy Comes To Play” dove, novità assoluta, troviamo un coro di voci femminili, a dare maggior profondità esecutiva a un testo che è chiaramente basato sull’incesto. Troviamo anche una fantastica “MyEvilFart”, che è un tutto un programma, prima della conclusiva, ottima gemma, “Sexy Feet Under”, il cui testo scritto dal cantante Gerre è un tributo ai piedi femminili. “Stay Thirsty” va a collocarsi a pieno merito nel gruppo degli album migliori dei Tankard, un complesso che deve la sua longevità, al pari della sua qualità, al fatto di non essersi mai presa molto sul serio. D’altronde per una band che nasce come tributo alla birra, come poteva essere altrimenti?