8.0
- Band: TANKARD
- Durata: 00:36:51
- Disponibile dal: 01/07/1986
- Etichetta:
- Noise Records
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Complimenti alla Noise Records per essere stata lungimirante nel reclutare band di sicuro successo. E non era assolutamente scontato che un gruppo dalle chiare attitudini all’alcol avesse un successo notevole. I Tankard, a vederli, sembrano dei simpatici tedeschi che si possono trovare in una qualsiasi birreria, ma se mettete loro in mano degli strumenti musicali sono davvero capaci di stupire chiunque. L’album è registrato piuttosto bene, le chitarre hanno un sound abbastanza corposo anche se il loro timbro è piuttosto alto, la batteria picchia duro e ha un notevole impatto, solo il volume della voce di Gerre risulta un po’ troppo alta e con un effetto riverberato talvolta esagerato. Il thrash dei Tankard è molto veloce, ma non risulta troppo estremo perché, a differenza di altri gruppi, qui non ci sono atmosfere sataniche o infernali, ma c’è un senso goliardico strisciante nei testi che influenza l’atmosfera generale della musica. I Tankard hanno una qualità che li farà emergere rispetto a tante altre band: la voglia matta di divertirsi suonando! Il proprio tratto caratteristico i Tankard già lo costruiscono su questo album di debutto e rimarrà praticamente invariato nel corso degli anni. “Mercenary”, “Chains” oppure “Poison” con il suo refrain trascinante, sono tutti brani carichi d’adrenalina e costruiti in modo semplice e lineare, ma contengono un’innata esplosività che i Tankard hanno nel proprio DNA. I momenti migliori di un LP da avere sono quelli di “Thrash ‘till Death”, uno dei titoli di canzone più gettonati dai gruppi thrash di allora a testimonianza che il thrash metal è stata una vera fede e filosofia di vita, ed il brano dal testo indimenticabile “(Empty) Tankard”, in cui il riff di chitarra principale sfonderà le casse del vostro stereo. Prendetevi una cassa di birra e mettete lo stereo al massimo ascoltando “Zombie Attack”, il divertimento è assicurato!