6.0
- Band: TARJA
- Durata: 02:03:56
- Disponibile dal: 28/08/2012
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Chi è Tarja Turunen? No, non è che siamo impazziti e non ci ricordiamo di una delle più autorevoli voci del panorama metal mondiale, e non è nemmeno una frase provocatoria, almeno non del tutto. E’, secondo noi, una domanda lecita che nasce spontanea dopo l’ascolto di “Act I”, monumentale primo live della cantante finnica ad omaggio parziale di una carriera solista ancora breve (due album), ma allo stesso tempo anche lunghissima. Un’altra contraddizione? Sì, é vero, ma purtroppo non riusciamo ad esimerci dall’usarle parlando di questo prodotto, perché è il prodotto in sé stesso a rappresentare la prima grande contraddizione. Live molto bello, di qualità, arricchito da una registrazione atipica più rock-oriented di quanto fosse lecito attendersi e da un artwork come al solito curatissimo: tutto ciò finisce però per mostrarci il ritratto di un’artista persa in sé stessa, non più schiacciata dall’immagine ingombrante dell’ex compagno Tuomas, ma ora schiacciata da un’immagine, ancora più soffocante, che lei stessa si è creata in tutti questi anni. Nonostante il suo bel volto campeggi su tutte le copertine dei suoi dischi dallo split con i Nightwish in avanti e nonostante la band attuale (quella che teoricamente è autrice di questa release) porti il corto nome di Tarja come monicker…nonostante tutti questi elementi ci parlino di una persona convinta di aver trovato la propria strada da sola, l’effetto finale di queste 24 tracce è quello sì di farci capire quanto sia brava o dotata vocalmente Tarja, ma anche di dirci quanto sia ancora tutto sommato indecisa su una direzione definita da intraprendere. Artista classica o bad rocker girl? Soprano lirico o pop singer? Metal woman o gothic girl? Tutte queste anime convivono (malamente) in questo live e finiscono per darci un’impressione forse errata della cantante. Supponiamo che lei, o i suoi fan, preferiscano parlare di un’artista a tutto tondo, camaleontica, in grado di muoversi tra diversi generi con ottimi risultati e quindi di accontentare una vastissima audience, ma l’altro lato della medaglia ci mostra invece una cantante sì brava in tutto, ma anche poco convinta in ogni ruolo, quasi a disagio in alcuni casi, e senza la decisione necessaria per dire, ad esempio, ‘ho scelto una strada e la percorro’. La tracklist di “Act I” spazia quindi un po’ dappertutto: se ovviamente il fin troppo eterogeneo “My Winter Storm” e il successivo, migliore, “What Lies Beneath” sono i più rappresentati, alternati agli estratti di questi album coesistono diverse cover di artisti dal diverso background (Bon Jovi, Cindy Lauper e Ankie Bagger sono stati strizzati in un riuscito medley dedicato agli ‘80s), nostalgici estratti del periodo Nightwish (“Nemo”,”Phantom Of The Opera”,”Over The Hills And Far Away”) e qualche altra cover inaspettata (“Still Of The Night” dei Whitesnake), più un paio di discreti inediti. Insomma, niente di brutto o niente di cui parlare apertamente in termini negativi, ma lo stesso va a rappresentare un’artista che non sa che scelte prendere e riempie con una quantità eccessiva di materiale il vuoto che probabilmente ella stessa percepisce nella propria carriera. Dovessimo dare un voto al live in sé, il sette sarebbe quasi d’obbligo, nonostante il disco intero risulti comunque troppo lungo, vista la sua mancanza di un filo conduttore, ma considerando le scelte in tracklist e l’eccessiva eterogeneità, non possiamo che approvare questa risicata sufficienza. Un po’ più di carattere dietro queste immagine curate e costruite non guasterebbe, forse in questo modo gli estratti del periodo Nightwish smetterebbero di sembrare dei timidi tentativi di non fare incazzare i fan, ma diventerebbero fieri estratti da una carriera grandiosa; e anche le varie cover inserite cesserebbero di sembrare dei riempitivi per nascondere la scarsità di materiale dai nuovi album solisti. Insomma, un prodotto che sicuro piacerà ai fan della bellissima cantante, ma che non rappresenterà né carne né pesce per molti altri. Luci e ombre, diciamo, come nella copertina quanto mai emblematica: Tarja legata a dei fili come una marionetta è l’esatta immagine che questo live finisce per comunicarci.