7.5
- Band: TARJA
- Durata: 00:45:34
- Disponibile dal: 11/09/2015
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
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Facciamo partire questa recensione facendo il punto della situazione relativa alle uscite sul mercato di Tarja negli ultimi due anni: dopo la release di “Colours In The Dark”, risalente ormai all’agosto del 2013, grandissimo album, forse il migliore nella carriera solista di Tarja, la divina soprano finlandese ha inanellato un’incredibile serie di tre uscite discografiche che definire ‘for fan only’ è quasi riduttivo; “Left In The Dark”, bonus disk dell’edizione lussuosa di “Colours In The Dark” rilasciato come prodotto a sé, interessante solamente per l’attesa versione da studio di “Into The Sun”, “Beauty And The Beat”, semplice divertissement di Tarja e Mike Terrana divenuto poi prodotto ufficiale, molto più soddisfacente nella versione video che in quella audio, e infine “Luna Park Ride”, disco bonus della deluxe version di “Act: 1”, interessante per la resa più concreta di quella del live al quale era allegato ma fondamentalmente un doppione. Detto tutto questo, la domanda è una sola: “Ave Maria En Plein Air” sarà il quarto sparo a salve in soli due anni da parte di una cantante che, come dicono i detrattori, è talmente sicura dei suoi fan da permettersi di proporre prodotti non all’altezza? Lasciamo la risposta per il finale di recensione ed analizziamo i dettagli di questo album, che, lo precisiamo subito, non è un album metal. “Ave Maria – En Plein Air” contiene la rivisitazione di undici tra le principali composizioni dedicate alla Madonna che nel corso dei secoli i compositori classici hanno scritto (manca purtroppo quella più famosa, l’Ave Maria di Schubert), tra le quali troviamo quella di Paolo Tosti, compositore italiano molto apprezzato all’estero ma praticamente sconosciuto in Italia, quella molto classica di Caccini e ovviamente la famosa Ave Maria di Bach, più una scritta dalla stessa Tarja, decisamente in linea con le altre. L’album è stato registrato in presa diretta in una chiesa, la Lakeuden Risti Church di Seinajoki, scelta per l’acustica unica, con solo l’utilizzo, in maniera molto controllata ed assolutamente minimale, di strumenti classici (arpa, violoncello e organo), scelta questa che conferisce ai brani (forse il termine brano è riduttivo, ma prendiamolo così) una sonorità unica. Dimenticato il discorso religioso – perché la scelta di realizzare questo disco è avvenuta in quanto questi sono tutti brani propri per l’interprete soprano tipo e perché legati a ricordi personali della cantante relativi agli anni dello studio lirico – questo è un album superlativo. Se nel corso della sua carriera la più iconica delle cantanti metal ha proposto molto spesso in sede live alcune di queste Ave Maria, ritrovarle tutte assieme prodotte e registrate con la perfezione cristallina che questo album possiede, e cantate con un’oggettiva, lo ripetiamo il termine, perfezione, taglia davvero il fiato. Tarja poi è incredibile, e sfodera tutta la potenza delle sue tre ottave di estensione, nonché la ben nota fortissima personalità già evidenziata in mille altre occasioni. “Ave Maria – En Plein Air” è un album a sé, che va svincolato dalla normale produzione della soprano finlandese, in attesa del nuovo disco in uscita nel 2016, ma comunque un album che lascerà senza parole. Per rispondere alla domanda posta in apertura, questo non è un altro salto nel buio, ma un vero gioiello da custodire gelosamente e tramandare nel tempo, una delle uscite principali in ambito non metal.