7.5
- Band: TEMPERANCE
- Durata: 00:58:01
- Disponibile dal: 19/11/2021
- Etichetta:
- Napalm Records
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“Diamanti” è il titolo del sesto album dei Temperance, ma si tratta del terzo full-length con l’attuale formazione: una line-up dalla composizione particolare, dato che di fatto vede la presenza di ben tre cantanti, il che ha consentito la possibilità di svariate armonizzazioni e soluzioni all’interno di uno stile votato in maniera più decisa al metal melodico. Dopo l’ottimo “Viridian”, disco nel quale si era ormai consolidata questa formula, i Temperance proseguono in linea di massima sulla scia del predecessore, senza apportare grossi cambiamenti. Rimane dunque l’impostazione fortemente melodica, ben supportata da una sezione ritmica forse ancora più potente e dinamica, ma si ha anche la sensazione che venga dato maggior risalto alle orchestrazioni, che in alcuni brani assumono un ruolo particolarmente significativo. Il titolo in italiano è spiegato dal fatto che, proprio per la titletrack, i Temperance hanno optato per un suggestivo ritornello in madrelingua: si tratta di un brano melodico e di immediato impatto, caratteristiche che ritroviamo anche in “Pure Life Unfolds”, la traccia di apertura. Nel corso dell’album, la band prova ad attuare alcune piccole varianti rispetto alla propria formula, conferendo così alcune piccole peculiarità ai vari brani: ad esempio, “Breaking The Rules of Heavy Metal” è una canzone scatenata, dai ritmi veloci, mentre in “Litany Of The Northern Light” le bellissime melodie si sviluppano in un contesto musicale più narrativo e dalle suggestioni folk; imponenti le orchestrazioni in “You Only Live Once” e in “The Night Before The End”, un brano dove si ravvisa qualche venatura prog. Su “Codebreaker”, la band sperimenta alcuni effetti vocali con synth e un approccio più moderno, mentre “Let’s Get Started” è una canzone energica e carica di groove. Interessante anche la traccia di chiusura, “Follow Me”, nella quale le tre voci danno ancora una volta prova di aver raggiunto una grande intesa e di sapersi integrare tra di loro alla perfezione.
La nostra sensazione, ascoltando “Diamanti”, è che dimostra di essere un disco realizzato da una band con le idee molto chiare, che sta seguendo una precisa direzione artistica con assoluta linearità e coerenza; d’altra parte, “Viridian”, a nostro avviso, aveva una maggiore capacità di emozionare e di coinvolgere l’ascoltatore per tutta la sua durata: degli aspetti, questi, che, a tratti, sembrano un po’ perdersi su “Diamanti”, quanto meno in qualche brano. Nulla toglie comunque che si tratti di un bel
disco, realizzato come di consueto con grande cura, che conferma le ottime qualità e l’ottimo stato di forma della band.