7.0
- Band: TEMPLE GUARD
- Durata: 00:24:08
- Disponibile dal: 10/08/2022
- Etichetta:
- The Coming Strife
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Progetto nato per volontà di alcuni veterani del panorama hardcore britannico, i Temple Guard piombano sulla scena con un lavoro tanto conciso quanto ficcante, rispolverando una vena old school metalcore oggigiorno poco sfruttata. Una volta in UK vi era un gruppo come i The Seventh Cross noto per proporre un suono simile, ma, volendo andare a individuare i veri pionieri del filone, allora è legittimo nominare i classici Integrity e Day of Suffering, così come formazioni arrivate qualche anno dopo, ma altrettanto importanti nel promuovere sonorità ‘true’ metalcore nel vecchio continente, come i Liar e Arkangel dal Belgio o i primi Maroon in Germania, in quel periodo che va dai tardi anni Novanta ai primi Duemila.
L’impatto sonoro di “Spear of the Revenant”, il cui svolgimento fa parecchio leva su ritmi cadenzati, è senz’altro potente: l’inconfondibile retaggio slayeriano e le relative visioni melodico-armoniche, le quali elevarono i suddetti Arkangel da hardcore band a ben altro, aleggiano nei solchi del progetto inglese. Le canzoni scivolano con indubbio dinamismo fra bagliori di un mondo hardcore ormai lontanissimo e brume di oscurità evocate dal concept apocalittico alla base dei testi. L’ampio utilizzo di sample e l’intervento al microfono di ospiti di indubbio peso come Dwid Hellion (Integrity) e Damien Moyal (Morning Again), Iggy Imig (Abnegation), tra i tanti, contribuiscono poi a colorare ulteriormente una tracklist certo breve ma ricca di elementi e sfumature.
La musica di Temple Guard cerca insomma di recuperare le essenze concettuali, le forme talvolta irrazionali e le pulsioni di un modo di intendere il metalcore ormai fuori dai riflettori. Non c’è quasi o nulla di realmente originale da queste parti, ma la forza espressiva di una simile operazione resta da non sottovalutare, soprattutto quando passione e grande cura per i dettagli dialogano così bene.