7.0
- Band: TERAMAZE
- Durata: 00:40:42
- Disponibile dal: 11/05/2021
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Questo nuovo album dei Teramaze si ricollega concettualmente a uno dei loro full-length di maggior successo, ovvero “Her Halo” del 2015, proseguendone, a distanza di sei anni, la storia, che ha per protagoniste due sorelle. Curiosamente, pur essendo i Teramaze una band australiana, proprio con riferimento alla trama, per l’album è stato scelto un titolo in italiano, “Sorella Minore”. Peraltro, questo è anche il titolo della traccia di punta del disco, una lunghissima suite di quasi ventisei minuti; la tracklist è poi completata da altre tre canzoni, decisamente più brevi.
In linea di massima, i Teramaze sono stati sempre più vicini ad una sorta di progetto del leader e fondatore Dean Wells che non ad una band vera e propria, tanto che i musicisti sono sistematicamente cambiati quasi tutti nel corso dei vari album. Anche per quanto riguarda i cantanti c’è stato un continuo andirivieni, con Nathan Peachey che aveva davvero convinto su “Her Halo”, ma nonostante ciò era stato poi sostituito nel successivo “Are We Soldiers” con Brett Rerekura, per poi tornare in questo lavoro come semplice guest, dato che adesso è direttamente lo stesso Wells a curare pure le parti vocali. Va, comunque, precisato, che non si tratta degli unici cantanti presenti nella titletrack, dato che vi ritroviamo anche altri due singer australiani, ovvero Silvio Massaro dei Vanishing Point e Jennifer Borg dei Divine Ascension.
Soffermandoci appunto sulla titletrack, si tratta certamente di un brano suggestivo e affascinante, che però è alquanto legato alle tematiche trattate, cercando dunque di alternare umori e suggestioni che derivano dalla trama di riferimento. Non c’è una particolare ricerca di virtuosismi o tecnicismi, come spesso avviene in ambito prog, ma la musica si articola attraverso alcuni temi, talvolta con un mood un po’ dark e malinconico, che in qualche passaggio ci ha un po’ fatto pensare ad una band come gli Evergrey. Per quanto riguarda gli altri brani, possiamo considerarli come una sorta di corollario rispetto alla titletrack: due di queste, “Stone” e “Between The Shadows”, sono più ariose e melodiche; per “Take Your Shot”, invece, la band opta per un approccio un po’ più grintoso e deciso.
Diciamo che “Sorella Minore” è un buon disco, ma è anche vero che quando una band prog metal si presenta con una suite così articolata, inevitabilmente ci si aspetta un capolavoro o quanto meno qualcosa di veramente importante, al di fuori dagli schemi. In questo caso, la musica procede molto tranquilla e con grande naturalezza, senza che arrivi mai un lampo, un guizzo o il colpo di genio tanto atteso. I Teramaze puntano più che altro, invece, sulla forza dell’impianto narrativo e sull’impatto emotivo che intendono trasmettere e, sotto questo punto di vista, realizzano effettivamente un buon lavoro. Resta il fatto che “Her Halo” riusciva a unire questi aspetti insieme ad un sound molto fresco e ad una buona dose di tecnica, per cui questo espresso richiamo a quell’album appare più come un volere ammiccare a tutti i costi a un disco di successo, quando la band invece sembra seguire il suo percorso artistico su binari un po’ differenti. Insomma, forse non era poi tanto opportuno ricollegare così espressamente i Teramaze di oggi a quelli di alcuni anni fa o, quanto meno, ascoltando “Sorella Minore”, la nostra sensazione è che non ce ne fosse poi così bisogno.
