TERRA FIRMA – Harms Way

Pubblicato il 30/05/2001 da
voto
7
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Secondo disco per i Terra Firma che ormai sembrano allinearsi alla nuova tendenza proveniente dall’ europa del nord e cioe’ Lo Stoner.
La band in questo nuovo lavoro amplifica appunto i connotati stoner tanto da essere ormai pienamente identifcabile con qesto genere. La loro fede sabbathiana ormai ha raggiunto livelli stratosferici ma per fortuna non da fastidio. Se i Kyuss erano lo Stoner votato alla psichedelia, se gli El Caco sono la faccia piu’ rock e freak di questo genere i Terra Firma ne rappresentano di sicuro la componente che discende direttamente dai 70th. Proprio dagli anni settanta arriva la voce. Timbricamente simile all’ Ozzy di Sabath Bloody Sabbath ma che non arriva a graffiare come quella del Madman, arrivare cosi’ vicini ai miti non penso possa pagare e infatti gli episodi migliori sono proprio quelli in cui il cantante assume timbriche piu’ personali. La musica invece e’ in generale ben riconoscibile soprattutto in alcuni spunti psichedelici come nella title track e in Sway , dove i Motorpsycho fanno capolino a dir la verita’, e il cantante abbassa la voce assumendo una timbrica personale che solleva la qualita’ del pezzo. La traccia piu’ interessante e’ la strumentale Freebassing che ha anche il compito di aprire il cd. Al primo ascolto sono rimasto ipnotizzato da questo pezzo, quasi 4 minuti di follia psichedelica con una chitarra minimale e una sezione ritmica che “muove” gli accordi con gusto, poi il pezzo piano piano si trasforma in un qualcosa di oscuro e quasi horror quindi torna simile all’ inizio, ma con un organo in sottofondo, e si conclude proprio con l’ organo a farla da padrone. I Terra Firma hanno le carte in regola per diventare un gruppo fondamentale ma per ora il loro retaggio sabbathiano se per certi versi li rende riconoscibili per altri li frena non permettendogli di esprimere le loro vere potenzialita’. Ovvio se vi piace lo stoner questo disco non vi deludera’ ma non vi aspettate nulla di innovativo, a parte quell’ intro cosi’ interessante che difficilmente vi rimarra’ in testa ma che apprezzerete sempre con una sfumatura diversa ad ogni ascolto.

TRACKLIST

  1. Freebassing (instrumental)
  2. Groundman
  3. Harms Way
  4. Have Demon, Will Travel
  5. Threefivenine
  6. Dust Parade
  7. Sway
  8. Open Season
  9. Steel Scale
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