6.5
- Band: TESSERACT
- Durata: 00:23:02
- Disponibile dal: 21/05/2012
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Con quasi un paio di mesetti di ritardo sulla sua uscita – avvenuta solamente per il mercato digitale in data 21 maggio – arriviamo ad occuparci della nuova release targata Tesseract e intitolata “Perspective”, un EP di transizione che mostra la band inglese sotto una diversa, appunto, prospettiva. Ma ricapitoliamo un attimo i fatti avvenuti in quel di Reading, UK, dalla pubblicazione dell’ottimo “One”, uno dei dischi-manifesto della cosiddetta corrente djent: il vocalist Daniel Tompkins lascia i Tesseract, i quali lo rimpiazzano con Elliott Coleman, personaggio all’opera nel CD qui recensito; mentre sono in tour con i Protest The Hero a New York, i ragazzi filmano in qualche modo un set acustico improvvisato e, colpiti da scintilla geniale, decidono per una release di passaggio in vista del full vero e proprio, attualmente in fase di lavorazione; e quindi, ecco qui “Perspective”, contenente tre rivisitazioni soft di pezzi presenti in “One”, la cover di “Dream Brother” di Jeff Buckley e la ripresa accorciata-e-con-nuovo-cantante di “Eden”, ribattezzata argutamente “Eden 2.0”. Ora, il bello è che, mentre finalmente scriviamo questa recensione, Coleman ha già abbandonato il gruppo, lasciandolo in balia di una cronica instabilità vocale che, se non risolta in fretta, potrebbe frenare di non poco i piani dell’ambiziosa compagine britannica. Ma lasciamo ai posteri l’ardua sentenza e concentriamoci sulle tracce digitali di questo EP: pur essendo gli episodi acustici delle ottime composizioni, in grado di donare emozioni e significati profondi all’ascoltatore, bisogna ammettere che la canzone meglio riuscita del lotto è quella metallica, in quanto il groove dei Tesseract e la potenza delle chitarre distorte sono troppo fondamentali affinché riescano a trascinarsi appresso il fruitore. Sia chiaro, “Perfection”, “April” (sapori di Deftones?) e soprattutto “Origin” sono brani rivisti in modo splendido, e prodotti con suoni caldi e all’uopo, ma quando si arriva all’ascolto di “Eden 2.0”, è probabilissimo trovarsi a dire ‘oh, ecco i Tesseract!’. La composizione riflette bene, ovviamente, la loro proposta musicale e il lavoro di Coleman è potente, limpido, arioso e convincente, ma anche qui la versione originale ci sembra un paio di spanne al di sopra della sua cover. Poi diciamolo chiaro: “Concealing Fate”, EP d’esordio del combo, ha fatto strage di critiche positive; “One”, debutto sulla lunga distanza, lo stesso, ma ricordiamolo composto per metà dal suddetto EP d’esordio; ora arriva un disco di rivisitazioni ed esperimenti. Tutto ok, ma qualche inedito in più sarebbe meglio, non trovate? Insomma, per questi giovani virgulti inglesi – osannati da più parti per le loro innovazioni tecniche – una release che sa di poco ma che soddisferà i tanti fan in attesa di nuova musica da parte loro. Al di là di un’ampia sufficienza, però, non vediamo come si possa andare…