7.5
- Band: TESSERACT
- Durata: 1:00:48
- Disponibile dal: 15/09/2023
- Etichetta:
- Kscope Music
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Due decadi sono passate da quando il chitarrista Acle Kahney ha accesso la miccia del suo embrionale progetto che, a breve, si sarebbe trasformato nei TesseracT. In questo ventennio la band è diventata un punto di riferimento nella comunità prog mondiale grazie al proprio stile musicale asciutto, privo di virtuosismi e principalmente basato su ritmiche che potremmo quasi definire geometriche.
Il progetto TesseracT è sempre stato caratterizzato da una continua voglia di sperimentazione che si è concretizzata nei modi più disparati: si passa quindi dall’arrangiamento acustico dei brani più famosi dell’album “Polaris” all’esperienza cinematografica del progetto “P O R T A L S”, fino ad arrivare all’ultima fatica discografica del quintetto inglese, “War Of Being”, un concept album che rappresenta il proprio particolarissimo mondo con l’ausilio di un’avventura videoludica basata sulla realtà virtuale.
Primo concept rilasciato dal gruppo, racconta proprio di un nuovo mondo chiamato The Strangeland, un pianeta alieno su cui i protagonisti Ex ed El si risvegliano dopo un atterraggio di emergenza trovandosi ad affrontare un misterioso nemico chiamato semplicemente Fear. Questa entità altro non è che il conflitto interno che ognuno è costretto a vivere e che porta allo scontro di diverse parti del proprio essere durante il trascorrere dell’intera esistenza.
“War Of Being” si presenta come una vera e propria rock opera che apre con “Natural Disaster”, il brano che introduce l’ascoltatore nella Strangeland e imposta immediatamente il tono dell’album: il pezzo inizia in maniera aggressiva e decisamente heavy con una voce in scream e ritmiche puramente djent che si ammorbidiscono nella seconda parte, più introspettiva, sognante e quasi acustica, fino a sfumare nel brano successivo. “Echoes”, la seconda traccia dell’album, inizia con uno degli intro più belli, energetici ed esplosivi dell’intera opera. La flessibilissima voce del cantante Daniel Tompkins è senza dubbio la protagonista indiscussa e spazia continuamente da raschiati ruvidi e aggressivi a puliti aperti e melodici, accompagnati egregiamente da un duo di chitarre che saltellano continuamente tra il clean e il distorto.
“The Grey”, il secondo singolo rilasciato, è il brano che meglio descrive l’opprimente ansia alla base del conflitto interiore dei protagonisti denotando, tra le altre cose, un interessante parallelismo tra il pianeta descritto in “War Of Being” e la realtà monocromatica e basata su gratificazioni istantanee che noi tutti viviamo.
La vetta compositiva dell’opera dei TesseracT è probabilmente raggiunta dal brano omonimo, “War Of Being”, che con i suoi undici minuti di musica diventa uno dei pezzi più lunghi rilasciati dalla band inglese: esso riassume non solo l’intero album ma tutta la carriera del gruppo, riproponendo stili, tematiche e architetture musicali che li hanno sempre contraddistinti nell’arco del loro viaggio ventennale.
Il brano viene rilasciato come primo singolo e accompagnato da un video girato completamente in CGI che, considerata la durata, sembra più un cortometraggio in cui il conflitto tra i protagonisti Ex ed El prende la forma di un duello all’ultimo sangue tra due spadaccini.
Il compito della ballad all’interno dell’album viene invece magistralmente assolto da “Siren”, semplice ma di grande impatto, in cui l’ascoltatore sembra essere cullato da leggere onde spinte dalla voce calda di Tompkins. L’intera opera chiude con “Sacrifice, capace di aggregare e riassumere i diversi temi proposti in “War Of Being”, puntando tutto su un cantato melodico e una rielaborazione delle idee musicali sviluppate durante l’intero album sotto forma di leitmotif. Il risultato è un pezzo che unisce l’energia della rabbia al gusto agrodolce della malinconia, creando un epilogo che fa venire voglia di riassaporare il tutto da capo.
Ascoltando “War Of Being” si capisce chiaramente che i TesseracT hanno investito un quantitativo ingente di energie creative nella realizzazione di un album poliedrico e molto articolato dal punto di vista compositivo; nonché registrato e prodotto in maniera, come sempre, impeccabile e privo di errori esecutivi o sbavature.
L’opera risulta tuttavia complessa e difficile da assimilare, dando quasi l’impressione che tale complessità sia stata volutamente accentuata al fine di raggiungere una precisa nicchia e creare un prodotto velatamente elitario, sicuramente poco adatto ad un pubblico che si sta approcciando al gruppo.
L’impatto con l’album lascia l’ascoltatore disorientato, dubbioso e quasi infastidito riguardo ad alcune scelte stilistiche, soprattutto se lo si paragona ad un prodotto decisamente più digeribile e (passateci il termine) ruffiano come il precedente “Sonder”.
Ascolto dopo ascolto, però, lo strano pianeta descritto dai TesseracT diventa più familiare e si scoprono elementi sempre nuovi, quasi fossero anfratti meravigliosi ed inesplorati; la storia narrata diventa chiara e ci si avvicina sempre di più ai protagonisti, realizzando che quello contro Fear non è altro che il conflitto che si sviluppa all’interno di tutti noi durante il trascorrere della nostra intera vita.
“War Of Being” è un album che andrebbe letto e riletto seguendo la tracklist proposta dalla band e rimuovendo, per quanto possibile, le interruzioni tra i brani come fosse una sola lunga storia in grado di parlare, seppur in maniera sempre diversa, di ognuno di noi.