6.5
- Band: TESTAMENT
- Durata: 00:45:41
- Disponibile dal: 14/04/2009
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Come riportato dalla stessa biografia che accompagna la copia promozionale di questo album, prima dell’esplosione del Wacken, uno degli eventi maggiori per quanto riguarda il metal in nord europa era il mitico Dynamo di Eindhoven. Suonare e registrare in location simili è sempre stato un obiettivo molto ambito e i Testament ebbero l’occasione di farlo in una delle prime edizioni del festival olandese, proprio durante il tour successivo alla pubblicazione del loro album d’esordio. Meno di un’ora di setlist in cui scaricare tutta l’energia, la rabbia e la carica adrenalinica di una giovane band che sarebbe poi diventata un’icona storica del thrash. La registrazione integrale di quella vecchia performance viene ora pubblicata in “Live At Eindhoven 87”, versione integrale dell’omonimo EP che uscì nel 1987 e nel quale figuravano solo cinque pezzi. Precisiamo subito che la qualità audio è poco superiore a quella di un bootleg ed è proprio questo il principale limite del lavoro. Se da un lato questo rende l’album sicuramente più genuino e meno "sistemato" di qualsiasi altro live ufficiale prodotto con tutti i crismi del caso, da un’altro non tutti potrebbero apprezzare le pecche che contiene. La voce in certi punti quasi sparisce, le chitarre non godono di un suono nitido e anche la sezione ritmica non è certo valorizzata. Al contrario, la scaletta è da brivido, visto che è principalmente incentrata su “The Legacy” e bordate quali “Apocalyptic City”, “First Strike Is Deadly” o “Over The Wall” lasciano sempre e comunque il segno. Come già detto, si sente che il gruppo è giovane e forse tecnicamente non ai livelli che avrebbe raggiunto poi, ma lo spirito selvaggio, la sfrontatezza e la grinta di quegli anni sono presenti in ogni nota. Si nota inoltre in modo particolare l’impostazione vocale di Chuck Billy, non ancora orientata verso il growl come ai tempi nostri, ma più incline al cantato pulito del thrash classico. “Live At Eindhoven 87”, con tutti i suoi pregi e difetti, è dunque un album consigliato solo ai fan più fedeli alla band americana e che invece poco si addice a chi non ha mai ascoltato nulla di questo grandissimo gruppo o a chi lo conosce solo superficialmente.