TETHRA – Drown Into The Sea Of Life

Pubblicato il 13/02/2014 da
voto
7.5
  • Band: TETHRA
  • Durata: 00:49:30
  • Disponibile dal: 01/10/2013
  • Etichetta:
  • House Of Ashes

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Direttamente da Gallarate scopriamo fortunatamente l’esistenza di questi Tethra che, dopo aver dato alle stampe nel 2010 l’EP “At The Gates Of Doom”, sono giunti al primo full length nel 2013. Questa formazione è relativamente nuova ma è composta da membri già noti nella scena underground nostrana. Tra le fila del gruppo troviamo infatti il chitarrista Belfagor (Horrid), Mike (batterista, tra i suoi vari progetti, dei Vexed) e Claudio “Clode” Passeri alla voce (che avevamo già trovato nei Coram Lethe, Gory Blister e altri). Il doom death in cui i Nostri si cimentano è decisamente interessante pur essendo ancorato saldamente a quelle che sono le caratteristiche e soprattutto le influenze principali del genere in questione. Vi è infatti una bella atmosfera plumbea e decadente – come è giusto che sia – che pervade e durante tutto l’ascolto del disco che si presenta come un bilanciato connubio tra  frangenti più melodici, in cui si odono echi sia alla My Dying Bride, Paradise Lost e Moonspell, specie in queste vocals calde e profonde, ed altri invece più funerei, senza tuttavia sfociare nelle soluzioni funeral più opprimenti ed allungate. Nella sua mastodonticità e nel suo essere un disco impegnativo e di non facile assimilazione, ciò che colpisce positivamente è la profonda e tangibile passione che emerge dall’ascolto del disco. Una volta infatti che sarete entrati nel “mood”, dovreste essere degli autentici cuori di pietra per premere il tanto temuto tasto “skip” ascoltando un brano qualsiasi di “Drown Into The Sea Of Life”, già, perché questo album non vive di un solo calo di tensione, non vi è alcun episodio trascurabile, ed è tutto curato nei minimi particolari. Tra i brani più riusciti ci sentiamo di segnalare sia la title track, brano molto impegnativo ma allo stesso tempo dinamico, dalle numerose sfaccettature e dal chorus avvincente, che la splendida “End Of The River”, autentica perla grezza che chiude il disco con le sue magiche atmosfere. Un disco che gli amanti di band tipo Candlemass, Novembers Doom e simili e in generale del doom death e del gothic alla vecchia maniera, potranno apprezzare sicuramente.

TRACKLIST

  1. Intro
  2. Sense Of The Night
  3. Drifting Islands
  4. Vortex Of Void
  5. Drown Into The Sea Of Life
  6. The Underworld
  7. Ocean Of Dark Creations
  8. Ode To A Hanged Man
  9. End Of The River
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