voto
6.5
6.5
- Band: THE ACACIA STRAIN
- Durata: 00:47:33
- Disponibile dal: 20/07/2010
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
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Quello dei The Acacia Strain è un nome già discretamente conosciuto nel mondo metal-core, sia grazie all’intensa attività live, anche a fianco di nomi importanti della scena, sia per le parole di elogio spesso spese da realtà per il momento più importanti come Hatebreed o Whitechapel. Questo "Wormwood", loro quarta prova sulla lunga distanza, appare fin da subito un classico prodotto dei ragazzi statunitensi: chitarre pesantissime, ritmiche quasi sempre in midtempo, ritornelli anthemici (in quello dell’opener "The Beast" è anche ospite Jamey Jasta)… tutto nel solco di un suono estremamente possente e dall’impatto assicurato, anche se dagli esiti a volte un pochino scontati. Nonostante il disco nel suo insieme si lasci ascoltare piuttosto volentieri, alcuni dei suoi dodici brani scivolano infatti via in modo abbastanza indolore: mai esattamente scadenti, ma per l’appunto forse un po’ troppo "generici" per farsi ricordare oltre il breve termine. Una delle chitarre ogni tanto si apre a delle sottili linee melodiche, cercando di caratterizzare almeno un minimo le ripetute cariche "riffone/doppia cassa" (immaginate dei Meshuggah più lineari e hardcoreggianti), tuttavia non sempre tali tentativi posseggono quel quid in grado di far imprimere la traccia nella mente di chi ascolta. In ogni caso, quando i nostri sono ispirati e "martellano", l’esito è assolutamente divertente: si prenda un brano come "The Hills Have Eyes", che chi stravede per Emmure e primi Bury Your Dead non potrà fare a meno di eleggere a hit dell’estate.