7.0
- Band: THE AGONIST
- Durata: 00:23:07
- Disponibile dal: 15/10/2021
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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L’affidabilità dei The Agonist è ormai un dato di fatto. I canadesi non amano fare passare troppo tempo tra un’uscita e l’altra, cercando di dare sempre nuovo materiale ai fan, avendoli ormai abituati ad un’ottima costanza qualitativa in questo secondo corso della band, iniziato con l’avvicendamento al microfono tra Alissa White-Gluz e Vicky Psarakis nell’ormai lontano 2014. Oggi si ripresentano a noi con questo nuovo EP dal titolo “Days Before The World Wept”, sempre sotto egida Napalm, con quattro canzoni nuove di pacca più “Resurrection”, rifacimento del singolo di “Five” del 2015, scelta questa abbastanza ridondante a parere di chi scrive, considerato che le differenze tra le due versioni sono davvero minime, anche a livello di produzione. Le atmosfere barocche di “Remnants In Time”, traccia scelta dai canadesi come primo estratto, mescolate con le cavalcate melo-death dei Nostri, settano molto bene il tono di questo EP, mostrandoci una band in grande spolvero, che continua con mestiere e diligenza a portare avanti il proprio stendardo. “Immaculate Deception” inizia con una citazione presa da American Horror Story: Asylum, portandoci per mano all’interno di territori oscuri ed alienanti, dove i nostri si divertono a creare intrecci di riff death metal di scuola svedese con tappeti rimici serrati, coadiuvati dalla voce suadente della capitana Vicky. Con “Feast Of The Living” assistiamo a delle soluzioni più da heavy metal classico, con la voce di Vicky sempre in primo piano, coadiuvata da inserti orchestrali dal forte sapore barocco che creano la giusta atmosfera. La conclusiva titletrack è una suite di melo-death molto ben fatta, con delle architetture ragionate e funzionali, che la fanno muovere a più velocità, grazie anche all’elevato minutaggio, mostrandoci il lato più intimista e ‘progressive’ della band canadese.
Questo “Days Before The World Wept” ci fa trovare una band assolutamente in forma, con saldamente in mano le redini della propria proposta musicale, e che continua esattamente da dove aveva finito con l’ottimo “Orphans” del 2019, album che li ha portati finalmente a godersi i frutti di tanto duro lavoro. Un ottimo assaggio di ciò che i The Agonist hanno in serbo per noi per il futuro: una band che continua a osservare una parabola in assoluta e costante ascesa.
